“Palestina Israele. Parole di donne”, seconda parte dell’intervista sul libro
Sul canale YouTube dell’associazione seconda parte della presentazione del libro “Palestina Israele. Parole di donne” con l’intervista a Alessandra Mecozzi e Gabriella Rossetti. La prima parte dell’intervista si può vedere a questo link: https://youtu.be/pKWWx1x-DpY
ll secondo incontro su “PALESTINA ISRAELE: parole di donne”, è una intervista alle curatrici, ALESSANDRA MECOZZI e GABRIELLA ROSSETTI, che firmando l’Introduzione ricordano le diverse fasi di composizione del libro (2022 – 2023), e della condivisione, “nei giorni terribili, dal 7 ottobre”, del dolore e dell’angoscia delle donne con cui parlavano, “mentre eravamo sopraffatte dalla quotidiana terribile conta dei morti, stragi, massacri.” Una ricostruzione puntuale e ineludibile della storia dell’area, dai primi del Novecento effettuata da MECOZZI, sindacalista e femminista storica, che sottolinea come far parlare le Palestinesi, dare ascolto, sia una pratica femminista e decoloniale. Ricorda anche tra l’altro che nell’Appello delle palestinesi, si afferma che la questione del genocidio sia una questione femminista da affrontare “non solo per la rilevanza numerica delle donne coinvolte ma per l’enorme ingiustizia che costituisce ciò che sta avvenendo a Gaza, e che sta avvenendo nel mondo. Contrastare l’ingiustizia con l’assunzione di responsabilità è pratica femminista che imposta tutte le pagine con passaggi teorici e simbolici prima ancora che legislativi; si parla di colonialismo e apartheid; del sogno “del Grande Israele” che rifiuta l’esistenza e il futuro di uno Stato palestinese (tema già nella campagna elettorale di Netanyahu). Si parla di ciò che sta avvenendo dopo l’attacco di Hammas il 7 ottobre e sta distruggendo Gaza, già “prigione a cielo aperto”, le cui macerie nascondono un numero indefinito di vittime, “e vi si contano a oggi oltre 80.000 morti, in gran parte donne e bambin* con esponenziale numero di feriti”.
ROSSETTI interviene sulle pratiche e il valore della solidarietà, definendo “squisitamente femminista” la relazione “in presenza”, sul territorio; altra cosa, non meno necessaria, la solidarietà “in assenza” che la diffonde anche tramite libri come questo. Parla della profonda condivisione, della scelta di vita che instaura relazioni sul territorio e condivide anche i rischi e le sfide. Nel libro, parlano molte voci importanti delle relazioni tra donne italiane, palestinesi e israeliane che in qualche modo proseguono nostante il dramma in atto, grazie alla forza delle Palestinesi che nonostante ciò che stanno vivendo, pensano a un futuro possibile nella propria terra. Importante sono infatti, nel libro, le voci di donne israeliane dissenzienti dalle politiche governative e disposte al carcere e all’ostracismo pur di non servire nell’esercito e opporsi alla discriminazione. Pagine quindi che aiutano a ricostruire e capire meglio le radici di questa cronaca sanguinosa e gli stretti rapporti tra ciò che accade nell’area e le politiche nella dimensione internazionale.
In prefazione, SIMONA MAGGIORELLI sottolinea due aggravanti: l’assenza di reporter internazionali a Gas che costringe ad avere come fonte quasi solo Tel Aviv (di qui l’ulteriore interesse di ascoltare fonti autentiche); la rappresaglia israeliana, superato l’immaginabile, ha già “distrutto il settanta per cento del tessuto sociale, agricolo, produttivo, culturale palestinese, con conseguenze che peseranno per anni e per generazioni.” Questo è solo buon senso. Sopravvivere oggi a Gaza significa ciò che in Israele si dovrebbe conoscere bene data la storia ebraica: la persecuzione. Il futuro è nelle mani delle Palestinesi e anche della rete solidale che le abbandona, le fa sentire “pensate”, da quelle donne che “ostinatamente attraversano i confini più difficili”.
In Indice: NON SIAMO NUMERI (Basta colonialismo; La forza del femminismo contro il patriarcato; Ribellarsi.Contro la violenza sui popoli e sulle donne); UNA ALTRA ISRAELE (Resistere all’ingiustizia; Ci rifiutiamo ); INCONTRARSI (Tempi di speranza – Raffaella Lamberti, Elisabetta Donini, Luisa Morgantini; Conoscere per agire – Gianna Urizio, Barbara Pettine, Patrizia Cecconi; Condivisioni – Carla Pagano, Meri Calvelli, Cecilia Franco). In copertina: foto di Bruna Orlandi ad Abu Dis, Gerusalemme est, 2023.
ALESSANDRA MECOZZI, 41 anni nella FIOM-CGIL di cui 15 a Torino e altrettanti nell’Ufficio internazionale, ha partecipato a numerose delegazioni in Palestina e Israele. Presiede l’associazione “Cultura e Libertà una campagna per la Palestina”. tra gli scritti, “Il lungo cammino della Palestina 1917-2017 (Edizioni Q, 2021). GABRIELLA ROSSETTI ha coordinato iniziative di donne in Palestina, Israele e Italia. Già docente di Antropologia nelle università di Milano e Ferrara, è saggista e articolista esperta di politiche transnazionali delle donne.
Info: Alessandra Mecozzi e Gabriella Rossetti (a cura di); prefazione di Simona Maggiorelli, Palestina Israele: parole di donne. – Roma: Futura edizioni (collana Sessismo e Razzismo) 2024.