A causa del rinvio in Parlamento, un rinvio di 12 mesi, neanche quest’anno verrà scritta la parola “fine” alle sofferenze degli animali costretti a vivere sotto le tende a strisce dei circhi come già deciso da altri cinquanta Paesi in tutto il mondo.  

Lo denuncia la LAV (Lega Anti Vivisezione) a proposito dell’allungamento dei tempi per l’emanazione del decreto attuativo del Codice dello Spettacolo che dovrebbe realizzare il principio affermato dal Parlamento per il “graduale superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti”. La scadenza, a inizio 2023, era stata fissata al 18 agosto prossimo, ma il Governo ha chiesto e ora ottenuto in via definitiva dal Parlamento più tempo, per l’esattezza ben 12 mesi. 

Non si tratta solo di uno slittamento burocratico – dichiara Eleonora Panella, responsabile Area animali esotici LAV – Questa posticipazione ritarda quello che avrebbe potuto essere un cambiamento storico per il nostro Paese e un passo doveroso nei confronti degli animali, con ricadute negative sulla vita dei 2000 animali che ancora ogni giorno sono costretti a esibirsi in Italia, tra maltrattamenti e crudeltà. 

Lo slittamento proposto dal Governo è motivato dalla necessità di definire meglio le modifiche ai contratti e alle retribuzioni dei lavoratori dello spettacolo, ma impatta fortemente – dice il comunicato della LAV – anche su quei lavoratori invece “forzati”, ossia gli animali nei circhi che soffrono “per la frequenza e la natura del trasporto, la mancanza di ambienti termoregolati e arricchiti adatti alla specie, specie che in natura non vivrebbero mai vicine costrette alla convivenza, la mancanza o scarsità di cure veterinarie specializzate e di screening dei patogeni e le procedure di mutilazione per rimozione di artigli, denti o ghiandole.”

Un sondaggio pubblicato da Doxa lo scorso ottobre 2023, commissionato dalla LAV, rivela che un netto 76% di italiani è completamente contrario all’uso di animali in contesti di spettacoli circensi e simili. “Il Governo, quindi, continua a non ascoltare i suoi cittadini e a non riflettere la volontà del Paese” dice la LAV.

In questi mesi di grande caldo, sono numerosi i circhi in tournée nel nostro paese e questo allungamento dei tempi fa aumentare la nostra preoccupazione per gli animali, l’immobilità delle istituzioni e noncuranza di chi trova ancora divertente uno “spettacolo” anacronistico. Per fortuna, notiamo che la sensibilità sta gradualmente aumentando come dimostrato anche dai 139 mila italiani che hanno firmato la nostra petizione conclude Panella Noi di LAV non ci fermiamo, continueremo a portare avanti la nostra campagna per riuscire a dire una volta per tutte: basta animali nei circhi!”