Il 29 ottobre uscirà il libro La parola femminista. Una storia personale e politica, ad opera di Vanessa Roghi, storica e ricercatrice specializzata nella storia della cultura e della scuola. Autrice di saggi e documentari per la Rai, Roghi ha scritto e collaborato con case editrici quali Laterza ed Einaudi ragazzi.

Sul libro

In questo saggio, edito da Mondadori, Vanessa Roghi intreccia la propria storia personale con il movimento femminista. L’autrice ripercorre gli anni dell’infanzia, fatti di fiabe e riunioni del collettivo di cui faceva parte sua madre, per poi arrivare agli anni della formazione, costellati da manifestazioni in piazza e dalla musica pop inglese. La riflessione prosegue ricordando gli anni Novanta, quelli delle nuove figure femminili televisive, in contrasto con i temi della maternità, dei discorsi sulla sessualità, sul genere e sull’aborto. La voce di Vanessa Roghi si lega a quella di altre scrittrici, intellettuali e giornaliste, come Carla Lonzi, Elena Gianini Belotti e Michela Murgia, così come a quella di tutte le donne, di qualsiasi età, in una biografia collettiva. L’intento è di riportare alla memoria, e non dimenticare, la parola femminista.

Vanessa Roghi scrive:

«[…] non è un libro in cui si riconoscerà chi la parola “femminista” ce l’ha sempre avuta in mente, negli anni Ottanta, Novanta e poi nei primi decenni del nuovo Millennio. Penso alle tante studiose e militanti che l’hanno accudita e coltivata nelle stagioni più difficili, quelle della reazione antifemminista, gli anni del berlusconismo, ma anche di una cultura di sinistra che ha creduto di risolvere “la questione femminile” con la contabilità dei posti nei luoghi di lavoro o di rappresentanza […]».