A Siracusa la rete interistituzionale e sociale per il contrasto alla violenza di genere
È stato sottoscritto mercoledì 11 dicembre 2024 il Protocollo per la prevenzione e il contrasto al fenomeno della violenza di genere e per la realizzazione di una rete interistituzionale per la realizzazione di percorsi di recupero per soggetti autori di reati o anche indiziati, finalizzato all’attuazione delle funzioni di trattamento rivolte agli autori di reato o soggetti maltrattanti, anche destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali.
Alla riunione tenuta in Prefettura hanno partecipato il Dirigente Generale del Dipartimento della famiglia e delle politiche sociali della Regione Siciliana, il Sindaco di Siracusa, il Procuratore della Repubblica e la Presidente del Tribunale di Siracusa, il Questore e il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il rappresentante dell’Azienda Sanitaria Provinciale, la Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, il Direttore dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna, i Direttori della Case Circondariali di Siracusa e Noto, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Siracusa e i rappresentanti delle associazioni impegnate contro la violenza di genere attive sul territorio.
Il protocollo segna un’ulteriore tappa nell’azione di prevenzione e contrasto a tali fenomeni, che si aggiunge alle iniziative già intraprese dalla Prefettura con la stipula, lo scorso 14 febbraio, del Protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza di genere e l’avvio di cicli formativi dedicati agli operatori economici nell’ambito del progetto “Chiedi di Lucia!”.
L’intesa, unica in ambito regionale, rappresenta uno strumento fondamentale per intervenire sul problema, oltre che con azioni di tutela e protezione della vittima, anche con interventi trattamentali specifici nei confronti di chi agisce con violenza, nell’idea che il recupero e il reinserimento sociale delle persone che hanno commesso reati di natura violenta passa anche attraverso una graduale assunzione di responsabilità. E’ indispensabile elaborare strategie condivise di azione che, partendo dall’analisi dei fattori culturali e relazionali, consentano di incidere sul tessuto sociale per eliminare i pregiudizi che determinano la violenza di genere. Esigenze di presa in carico delle vittime, hanno favorito molte iniziative poste in essere dalle istituzioni coinvolte: stanze rosa presso la Questura, i Commissariati e le Caserme dei Carabinieri, codice rosa presso il pronto soccorso, i corsi di formazione per gli operatori che sono chiamati ad assicurare sostegno alle vittime di violenza, l’attività dei centri antiviolenza, i percorsi di recupero rivolti ai soggetti maltrattanti attuati in stretta sinergia tra le associazioni del terzo settore, le Forze dell’Ordine e l’Autorità giudiziaria.
Per rendere sempre più efficace la prevenzione dei fenomeni è importante anche l’educazione scolastica che ha il delicato compito di formare le giovani generazioni dando concreta testimonianza dei valori costituzionali quali antidoto contro ogni forma di abuso e prevaricazione.
Il documento sottoscritto rappresenta la cornice di riferimento per l’attuazione di ogni utile iniziativa per il raggiungimento degli obiettivi.
Al termine del primo semestre di attuazione del Protocollo ci sarà un primo monitoraggio sull’efficacia delle azioni poste in essere.