La sparizione di Sarah, la ragazza di Avetrana-Taranto, è giunta al 18°
giorno. La vicenda viene seguita con viva partecipazione da tantissimi
ragazzi e ragazze del paese e della zona che hanno animato giovedì scorso
una partecipata fiaccolata.La stampa e le Tv soprattutto locali sono quotidianamente sul campo, anche
se molto spesso unicamente alla ricerca di presunti scoop, retroscena e
sgradevolissimi pressing sui familiari perchè facciano appelli o
dichiarazioni strappalacrime.
Non si sa quale conclusione questa vicenda possa avere, ma quello che
abbiamo espresso come primo giudizio [,,,] ha
trovato conferma nello sviluppo negli eventi e nell’analisi concreta della
situazione.

{{Sarah voleva fuggire dalla vita di paese,}} da una famiglia di testimoni di
Geova sicuramente oppressiva; e questo lo ha cercato, utilizzando tutti i
mezzi.
Se questo ha portato a una fuga, sarebbe giusto e inevitabile, sarebbe bene
che si esprima {{prima di tutto la solidarietà e la denuncia e ribellione alla
vita chiusa, alle catene}} che vogliono normalizzare o deviare il desiderio di
libertà di tante ragazze.

Se invece l’ha portata ad {{una trappola}} in cui altre ragazze hanno fatto
tragica esperienza, la nostra solidarietà deve essere doppia e va unita
all’ulteriore necessità della denuncia di un sistema che tutto questo
produce, in particolare per le donne, in particolare per le ragazze, a cui
bisogna ribellarsi; e all’invito che facciamo alle tante ragazze e giovani
scesi in piazza: mobilitarsi perchè Sarah ritorni è importante e va unito
alla necessità di cambiare la vita, di spezzare le catene.

{{Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario}}

Taranto. 13.9.10