Non firmerò l’appello De Gregorio e vi spiego perché
Dalla mailing list “sommosse” riprendiamo la seguente lettera critica sull’appello di Concita De Gregorio con l’invito alle italiane a prendere le distanze dal Presidente del consiglio.Carissime tutte,
[…] Concita De Gregorio scrive [un appello alle italiane->http://www.unita.it/donne/dove-siete-donne-diciamo-ora-basta-firma-br-oltre-35mila-firme-perina-costa-dante-forte-1.266963], per prendere le distanze dal nostro Presidente del Consiglio, che umilia le donne con le sue perversioni sessuali a pagamento, i festini, le modelle-prostitute pronte a concedersi al migliore offerente, etc etc. e ci chiede calorosamente di firmare il suo appello.
Io non lo firmerò e vi vogliospiegare il perché, voglio presentarvi una terza posizione rispetto a chi vuole togliere la sedia dal sedere di Mister B. gridando allo scandalo sessuale, pur senza appoggiare, anzi disprezzando, il soggetto in questione.
{{E’ vero Berlusconi umilia le donne}} attraverso i suoi media televisivi, attraverso la sua libidinosa vita privata, che purtroppo è di dominio pubblico in quanto presidente del Consiglio, e attraverso le sue indegne parlamentari soprattutto che danno un’immagine dell’Italia di ben più basso livello che le quattro prostitute con cui alletta le sue serate.{{ E’ vero che il presidente di un paese civile si sarebbe già dimesso }} ed è vero anche che si spera che un giorno potrà essere considerato un italiano qualunque, con i doveri che abbiamo tutti, tra cui quello di presentarci in tribunale, se convocati, anche se a nessuno fa piacere essere accusato di un reato, rischiare il carcere e vattelapesca.
Innanzitutto, detto fuori dai denti, non mi interessa chi Berlusconi si scopa maschiamente, 10 100 1000 veline letterine patatine, purché non obblighi o costringa con la forza delle donne e soprattutto delle minorenni al favore sessuale (ma qui, a quanto pare, erano consenzienti). Mi interessa però che questa destra, che basa le campagne elettorali sulla famiglia tradizionale come valore, poi di fatto usi l{{a doppia morale, il “due pesi due misure”}} e questo è ciò che noi, che ci autoproclamiamo anarchiche, comuniste, socialiste, femministe o quant’altro, non possiamo sopportare:{{ l’ipocrisia}}.
In secondo luogo mi fa letteralmente schifo il disprezzo con cui la{{ De Gregorio }} parla di queste ragazze e mi fa ancora più schifo che, a parlare in questo modo, sia una donna che si batte per i diritti delle donne. {{A me queste ragazze fanno pena}}, perché sono cresciute in un mondo in cui ci si vende per una pelliccia, mancano di di autostima, di orgoglio personale, però, da che mondo e mondo, le prostitute contro cui si scaglia la {{De Gregorio}} sono sempre esistite, molte sono donne di una grande dignità, e, purché non siano persone ricattate o costrette ad esercitare con la forza la prostituzione, io credo che debbano essere libere di andare a letto con chi desiderano, anche a pagamento.
E’ la società borghese che condanna la prostituzione, così come lo fa la morale cattolica, ma noi che siamo libere, consapevoli delle nostre scelte e del nostro corpo{{ la condanniamo solo se è forzata}}, obbligata.
Io ritengo queste ragazze delle poverine per quanto ho detto sopra, ma {{non riesco a condannarle come colpevoli di atti riprovevoli}}, forse perché mi fa più schifo lui, il vecchio bavoso maschio incontinente. Che disprezzo da alta borghese per le giacche e le scarpe firmate, ha la De Gregorio! Come se molte politiche italiane, carfagna e gelmini in primis, non avessero seguito gli stessi mezzucci di queste ragazze (però la De Gregorio si guarda bene dal dire che la carfagna faceva i pompini a Mr B. prima di arrivare lì, non è politically correct). Anche qui, due pesi due misure.
Altro motivo per cui non ho intenzione di firmare l’appello è perché De Gregorio si preoccupa con tanta solerzia di questi scandali da paese piccolo piccolo, ma ben poco o per nulla si è espressa nei confronti dei {{maltrattamenti delle donne (alcune delle quali prostitute) e delle trans nei CIE}}, argomento sporco e scomodo di cui però bisognerebbe parlare se ci interessano veramente i diritti delle donne (e di tutti) in questo paese. Ma certo i CIE, veri e propri lager, portano pochi voti a questa sinistra che arranca, è più facile giocare a sputare sull’indifendibile Berlusconi, che oramai è come sparare sulla crocerossa, nella speranza di qualche voto in più, che tanto il PD non prenderà perché, all’Italietta dei porci, B. fa gola, è un modello da imitare e va assolto, e quelle/i come me ne hanno le tasche piene dei moralismi della sinistra e vorrebbero sentire parlare di diritti sul lavoro, dignità, cultura e futuro. Ma davvero!
Un saluto a tutte,
{{Elena_tra tristezza e rabbia}}
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