In due giorni date alle fiamme le case di due attiviste dei diritti umani a Ciudad Juarez, un preoccupante segnale del crescente clima di minaccia contro coloro che si impegnano nella lotta contro i femminicdi che fanno di quella citàà la più pericolosa per le donne.
“Hanno cosparso di benzina la mia casa alle 22.30 e si è bruciata una parte del tetto. Avevo ricevuto già delle minacce di morte, rivolte anche contro mio figlio, per questo al momento dell’incendio la casa era vuota” ha dichiarato García Andrade, presidente dell’organizzazione [Nuestras Hijas de Regreso a Casa->http://www.mujeresdejuarez.org] che da anni si batte per la soluzione delle centinaia di femminicidi a Ciudad Juarez

_ Al momento non è ancora chiaro se l’incendio sia collegato al fatto che il 6 gennaio scorso l’attivista aveva presentato una denuncia contro una rete connessa alla tratta di donne.
_ In ogni caso di non si tratta di un caso isolato, infatti il giorno prima sconosciuti avevano dato alle fiamme la casa, anch’essa disabitata, di Sara Salazar, madre di una attivista dei diritti umani sequestrata, torturata e uccisa.
Sara Salazar non è stata coinvolta nell’incendio perché poche ore prima era stata convocata per il ritrovamento, fortunatamente in vita, di un altro suo figlio e della nuora sequestrati da un gruppo armato lo scorso 7 febbraio.
_ Da qualche giorno la [famiglia Salazara Reyes sta portando avanti uno sciopero della fame->http://www.youtube.com/watch?v=aLFvffOtUu0] davanti alla Procura di Ciudad Juarez con l’appoggio di diversi settori della società civile per chiedere giustizia per la loro congiunta.

Secondo l’Osservatorio Estatal del Feminicidio dell’ organizzazione Justicia para Nuestras Hijas, nel mese di gennaio 2011 si sono registrati 29 casi di omicidio contro le donne, un 7% in più rispetto al 2010.
_ Fino al 15 febbraio nello stato di Chiuhuahua si sono verificati 51 femminicidi, 37 nella sola Ciudad Juárez.

– {{Fonte}}: cimacnoticias.com