Non vogliamo ripartire da zero
Denunciamo l’attuale governo di destra e chi lo sostiene come responsabile
di attacchi continuati alle donne: si vedano leggi come la legge 40 sulla
procreazione medicalmente assistita, l’impedimento dell’accesso alla RU486,
la legge Gelmini Siamo donne, femministe e lesbiche che da numerosi anni si incontrano in questa città con l’obiettivo di creare, per noi stesse e per le altre, nuovi contesti di libertà e autonomia e per difendere quelli già esistenti. Oggi 8 marzo 2011 cogliamo l’occasione per ribadire le nostre posizioni sulla situazione politica e culturale che caratterizza il nostro paese.
L’8 Marzo è la giornata della lotta delle donne che risale ai primi del
‘900, quando le operaie di un’industria tessile, che scioperavano per
protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare,
morirono arse dalle fiamme perchè il proprietario bloccò tutte le porte
della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Si scatenò un incendio e
non poterono scappare. Successivamente questa data venne proposta come
giornata di lotta internazionale da Rosa Luxemburg.
Lottiamo contro la violenza maschile sulle donne perché le conquiste delle
donne non possono mai darsi per definitive.
Nel paese in cui viviamo abbiamo assistito sempre più alla fusione fra la
bava di stato e la bava del “popolo”. Una bava che ha incollato fra loro gli
uomini in una riconfermata solidarietà attraverso un meccanismo
pericolosissimo che ha visto la politica di vertice coincidere con le
volgarità da bar più squallide e maschiliste. Abbiamo visto ogni giorno la
violenza delle istituzioni e quella domestica intrecciarsi
indissolubilmente, da un lato primi ministri, ispettori dei CIE,
super-sindaci, movimenti per la vita, medici obiettori, dall’altra i maschi
violenti della vita quotidiana.
Abbiamo visto un vecchio che detiene il potere mediatico, economico e
politico e il suo entourage di pezzenti e lacché, usare, ridicolizzare,
sfruttare, scambiare, ignorare, affamare, condannare le donne. Il tutto in
maniera plateale, solidale e trionfale potenziando e facendo riemergere un
immaginario nel quale le donne possono essere spostate come marionette a
seconda dei bisogni e delle esigenze maschili. Questo immaginario in
proliferazione e putrefazione scomposta ha conseguenze concrete sulle nostre
vite e ce le complica notevolmente.
Denunciamo l’attuale governo di destra e chi lo sostiene come responsabile
di attacchi continuati alle donne: si vedano leggi come la legge 40 sulla
procreazione medicalmente assistita, l’impedimento dell’accesso alla RU486,
la legge Gelmini che colpisce le donne come lavoratrici e come madri, le
leggi e le ordinanze contro la prostituzione, il decreto Maroni sulla
sicurezza che nasce strumentalizzando il corpo delle donne e rende la vita
impossibile a tante provenienti da altri paesi ed ancora innumerevoli
provvedimenti maschilisti.
_ Sappiamo bene che i governi a seguire non
risolveranno e forse neanche affronteranno le questioni che poniamo.
Non vogliamo ripartire da zero
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