Previsto il passaggio di alcuni nidi comunali alla gestione dei privati e un consistente adeguamento tariffario
Consegnata alla Commissaria Cancellieri la lettera
contenente una richiesta di incontro sulla situazione degli asili nido a
Bologna prima che vengano adottate scelte decisive, quanto dannose, sui
servizi alla persona e sui servizi educativi per l’infanzia di Bologna.Nella lettera si contesta severamente il presunto progetto di
riorganizzazione dei nidi, come viene talvolta definito, perché un progetto
per definirsi tale, dovrebbe perseguire l’obiettivo prioritario di curare le
necessità della propria comunità, a partire dal riconoscimento del diritto
dei bambini e delle bambine a disporre per la propria crescita e formazione
di un servizio di qualità; a partire dalla necessità delle donne di
conciliare maternità, tempo di vita e di lavoro usufruendo di servizi di
sostegno alle loro scelte; a partire dalla sacrosanta richiesta delle
operatrici di vedere riconosciuti i loro diritti di lavoratrici e la loro
professionalità, contro l’ulteriore precarizzazione del lavoro educativo.
La ricerca semplicistica di “far quadrare i conti”, che in questo momento
prevede tra l’altro il passaggio di alcuni nidi comunali alla gestione dei
privati, un consistente adeguamento tariffario e un ulteriore costo a carico
delle famiglie per il servizio dopo le 16,30, il cui effetto immediato sarà
la concetrazione nei nidi ad orario piu’ lungo delle situazioni sociali piu’
complesse e, in prospettiva, come conseguenza inevitabile, un impoverimento
dell’intera rete del servizio dei nidi di Bologna, rete che ha costruito in
anni non lontani un punto di eccellenza e persino di innovazione nella
cultura dell’infanzia.
Nei prossimi giorni proseguirà la raccolta di firme fra le cittadine e i
cittadini di Bologna, che già ora in numero consistente stanno sostenendo
con la loro adesione le ragioni della mobilitazione a difesa del servizio
degli asili nido e della rete dei servizi, indignate e indignati per essere
soli a dover pagare i prezzi di una pesante crisi economica e di contrazione
delle risorse pubbliche.
Promossa dalle Associazioni delle donne firmatarie della lettera alla
Cancellieri, sarà convocata per la fine di marzo, a proseguimento della
mobilitazione, una grande assemblea pubblica per discutere di quello che sta
accadendo di assai preoccupante nel sistema dei servizi sociali ed educativi
di Bologna e per dire una parola chiara e determinata sugli asili nido come
bene comune indisponibile. Sarebbe auspicabile per quella data poter dare
conto dell’incontro con la Commissaria.
La lettera è sottoscritta dalle seguenti Associazioni e gruppi di donne: Educatrici dei nidi autoconvocate, Donne in Nero, Orlando, Altracittà- lista
civica di donne, Armonie, Mujeres Libres, Ida, Udi, Sos Donna, Tavola delle
donne, a cui seguono le firme in calce alla lettera di 450 donne singole
che hanno lottato per la realizzazione di questi servizi, donne che ne
usufruiscono, lavoratrici dei nidi, giovani donne che ne hanno compreso il
grande valore.
Tutte insieme, stanno dando vita una grande mobilitazione in difesa di un
patrimonio che sentono innanzitutto come proprio, ma che è di tutta la
collettività bolognese.
– Per chi vuole firmare l’indirizzo e-mail è il seguente: [salviamoinidi@gmail.com->mailto:salviamoinidi@gmail.com]
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