La ricerca delle teologhe europee non aspetta imprimatur
Con la 12a conferenza internazionale svoltasi a Vico Equense (dal 29 agosto al 2 settembre) l’European Society of Women in Teological Research ha festeggiato venti anni di vita (l’Eswtr è stata fondata in Svizzera nel 1986). E’ la prima che si svolge nell’Europa meridionale (per un anno, i suoi materiali saranno recuperabili sul sito ww.dracmae.com).Con la sua organizzazione, la teologa e storica {{Adriana Valerio}} ha concluso il suo secondo mandato di presidenza (quattro anni) segnato proprio dall’impegno nell’ampliamento della rete delle teologhe dall’Europa del Centro-Nord verso il Sud e l’Est (nel 2005, si svolto un incontro a Budapest).
I risultati di questo lavoro si sono visti nella partecipazione: delle 150 donne presenti (su 600 iscritte all’Eswtr), 31 sono state le italiane e 30 le spagnole (per la prima volta presenti a queste conferenze). Al di là dei numeri, {{l’espansione della rete}} oltre il suo originario territorio comporta per l’Eswtr il confronto delle teologhe accademiche – nucleo fondativo – con esperienze portate avanti (almeno per l’Italia) anche in ambiti non strettamente accademici e – l’Eswtr è interconfessionale – con culture religiose diverse (per esempio, quelle del cristianesimo ortodosso) dalle cattoliche o riformate. A testimonianza dell’interconfessionalità, c’è il fatto che ora i compiti di presidenza passano nelle mani di {{Angela Berlis}}, docente nell’Università di Utrecht per la Chiesa Vetero-cattolica (quella che non ha riconosciuto il dogma dell’infallibilità pontificia definito dal concilio Vaticano I).
La diversità delle provenienze è positiva non solo nel fare di questa Società ed in particolare di questi incontri {{un luogo di confronto}} (come verificato nei contributi allo svolgimento del tema “Divenire comunità vivente nella famiglia, nella società, nella chiesa) ma anche nel sostenere {{l’autonomia dei percorsi nei confronti delle istituzioni ecclesiali.}} La rete di relazione dà alle singole teologhe il riconoscimento d’autorità necessario a portarli avanti. L’importanza di questo fatto è stata sottolineata dalla teologa {{Elisabeth Schlusser Fiorenza}} che ha rilevato come una rete analoga non si sia realizzata negli Stati uniti.
E’ significativo il riconoscimento che è stato dato anche in sede di conferenza al progetto editoriale sulla {{Bibbia letta dalle donne}}: il primo volume sarà pubblicato nel 2008 in quattro lingue (inglese, italiano, spagnolo, tedesco) e darà valore proprio agli studi delle teologhe europee in campo biblico.
Con molto entusiasmo è stato poi accolto l’annuncio delle teologhe spagnole: a fronte delle difficoltà delle Accademie teologiche a dare spazio alle donne e per rispondere proprio all’aumento di domanda di studi teologici femministi, hanno da un anno fondato la {{Escuela FEmminista de Teologia de Andalusia}}, con sede a Siviglia. E’ a livello di master e lo svolgimento in due cicli ha una doppia possibilità: in sede e on line ( www.efeta.org). Completamente autonoma dalle gerarchie cattoliche, si propone di avviare collaborazioni con università laiche spagnole per il riconoscimento dei suoi attestati e diplomi, almeno come crediti. Saranno frapposti ostacoli dalle gerarchie? Per ora tutto tace ma non si meraviglierebbero se poi…
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