L’eguaglianza, è adesso!
Il 2-3 luglio, a Evry in Francia, circa 600 donne e uomini, riunite per riaffermare l’urgenza di porre l’eguaglianza donne-uomini al centro del dibattito politico ed elettorale, hanno approvato al termine del convegno “Féministes en muovements” un documento con 10 punti di azione. Come ha sottolineato Caroline De Haas, militante d’Osez le féminisme, l’incontro si colloca all’interno di un lungo percorso di azione delle associazioni femministe francesi (in particolare nell’ultimo anno per la sanità pubblica, le pensioni). 44 associazioni hanno aderito all’iniziativa ultima di Osez le feminisme ed ora intendono rivolgere due specifici appelli, uno all’attuale governo e l’altro alle forze politiche in generale, in vista della campagna elettorale. Intanto, denunciando ancora una volta il sistema patriarcale vigente, hanno approvato i seguente documento.
“Noi, donne e uomini impegnati nella lotta per l’eguaglianza, esigiamo di passare dalla ricorrente situazione di leggi non applicate e di assenza di volontà politica, alle azioni di trasformazione reale della società.
Dopo 40 anni di movimenti di liberazione delle donne e di diritti conquistati dalle mobilitazioni femministe, i diritti delle donne ristagnano, meglio regrediscono. {{Le ineguaglianze fra donne e uomini, radicate nel sistema patriarcale, minano la nostra società e la nostra democrazia}}: impedicono l’emancipazione degli individui. L’eguaglianza è una condizione i dispensabile del progresso sociale per fare avanzare tutta la società! Costruirla, è lottare a tutti i livelli contro gli stereotipi e le norme sessiste. E’ anche combattere l’oppressione, la dominazione, tutte forme di discriminazione e gli attacchi alla laicità.
E’ urgente tener conto degli effetti inegualitari dell’azione pubblica. Contrariamente alle politiche liberali attuali, la costruzione dell’eguaglianza passerà attraverso politiche di garanzia e ampliamento dei diritti sociali acquisiti.
{{Basta! Noi esigiamo l’eguaglianza ora!}}
_ Nella prospettiva del 2012, i programmi dei partiti devono tenerne conto, mettere in dettaglio e quantificare i loro propositi, e non accontentarsi di ricopiare le promesse delle campagne precedenti: le elettrici e gli elettori giudicheranno dai documenti!
Riunite/i a Evry il 2 e 3 luglio 2011, per gli incontri d’estate “Féministes en muovements”, noi esigiamo:
-1 La creazione di un ministero dei diritti delle donne e di una apposita amministazione, dotata di mezzi d’intervento adeguati ed appropriati.
-2 Che l’eguaglianza professionale e salariale diventi una priorità nazionale: costringendo gli imprenditori e le imprenditrici a nettere in campo l’egualgianza reale sotto pena di sanzioni, sviluppando il servizio pubblico per l’infanzia e creando quello delle persone dipendenti.
-3 Che l’educazione all’eguaglianza fra donne e uomini faccia parte integrante della formazione di educatrici ed educatori, così come dei programmi d’insegnamento dall’infanzia all’università.
-4 Che la lotta contro tutte le forme di violenza e discriminazione verso le donne si traduca in particolare nella messa in opera dei dispositivi esistenti e la destinazione di mezzi adatti.
-5 Che l’accesso libero e gratuito alla contraccezione e a l’IVG sia garantito su tutto il territorio e che l’educazione alla sessualità diventi una priorità.
-6 Che la parità nelle istanze di decisione politica sia effettiva a tutti i livelli di rappresentanza a partire dalle legislative del 2012 e che la riforma territoriale sia profondamente rivista sotto questo aspetto.
-7 Che i diritti delle persone siano gli stessi per tutte e tutti quale che sia la loro identità o il loro orientamento sessuale.
-8 Che lo Stato impogna a livello europeo una armonizzazione verso l’alto dei diritti delle donne.
-9 Che lo stato favorisca tutte le politiche in favore dei diritti delle donne nel mondo e accordi il diritto d’asilo alle vittime delle violenze sessiste o sessuali, fra cui le donne vittime del sistema di prostituzione. Bisogna infine regolazizzare le lavoratrici ed i lavoratori {san papiers}.
– 10 che lo Stato riconosca come essenziale il laovro portato avanti dalle associazioni femministe e destini loro dei conseguenti finanziamenti pluriennali, indispensabili alla messa in opera di azioni durature.
{{Noi non aspettermo più a lungo: l’eguaglianza è ora!}}”
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