Appunti di viaggio di un insegnante: donne al computer
“Memorare la storia delle donne” non deve far dimenticare che esiste un altro passaggio che consente alla memoria di essere operativa “qui ed ora”: realizzare il cambiamento.
Una riflessione a partire dal corso che lo scorso anno si è concluso presso l’istituto “Lener” di Marcianise, l’interessantissimo corso PON “Fare Impresa”, corso realizzato nell’ambito dei percorsi PON misura 7 azione 7.2 (fondi strutturali europei). Il corso è stato realizzato da alcune professioniste dell’associazione Spazio Donna di Caserta, che opera da diversi anni sul nostro territorio diffondendo esempi e realtà di buone prassi per quanto concerne la formazione permanente degli adulti, con uno sguardo sempre più attento alle problematiche femminili.
_ Una trentina di donne di diversa estrazione culturale si sono impegnate in un progetto di {{formazione di genere circa l’apprendimento delle nuove tecnologie attraverso il computer}}. Tutte le corsiste hanno utilizzato il computer per apprendere le diverse tecniche informatiche ed hanno strutturato ognuna di loro un percorso individualizzato che tenesse conto dei propri intenti professionali e personali.
Una sfida a colpi di mouse che ha visto sempre attente, consapevoli ed interessate le corsiste tutte, che hanno offerto durante le lezioni in aula e in laboratorio momenti di riflessione critica, leva fondamentale per la crescita individuale e collettiva.
_ Attraverso la comunicazione circolare e la rete tra donne sono state messe in essere strategie di lavoro, quali ad esempio simulazioni di una realizzazione di impresa, il quale percorso progettuale ha fatto immergere le corsiste nel mondo del lavoro, offrendo a tutte sollecitazioni, stimoli e strumenti per indagare nella realtà circostante della cooperazione lavorativa imparando a decodificare i diversi e molteplici codici di ingresso.
Al termine del corso tutte le corsiste impegnate comprese le esperte, che poi si sono sentite un unico corpo con le donne in corso, hanno evidenziato a mio avviso una realtà importantissimo che cosi’ sintetizzo: la costruzione di relazioni è valida solo se è presente la diversità rispetto a se stessi e rispetto agli altri.
_ In tal senso tutto il lavoro compiuto, le ore passate al computer, le simulazioni aziendali effettuate costituiscono e fanno crescere una identità, che non può prescindere dalla memoria, quel filo rosso che accomuna le trame delle donne passando dalla vecchia lettura del proprio racconto di vita ad una lettura diversa del proprio vissuto, dove la formazione permanente è la madre del sé.
Per quanto concerne la {{metodologia utilizzata}} durante il corso non è stata solo una metodologia classica fondata su lezioni frontali, dibattiti esercitazioni etc; ma si è utilizzata la metodologia che trova la sua radice etimologica nel concetto di “separazione” e “scelta”. Cosa significa tutto questo? significa che attraverso una stato connotato come “rottura con il passato” è stato permesso l’ingresso nel mondo trasversale ed interdisciplinare dell’apprendere il tutto segmentando il concetto di formazione rendendolo variegato e differenziato.
Come sempre quando noi donne dell’associazione incontriamo altre donne e realizziamo con loro un percorso, un poco della nostra vita inesorabilmente si ferma nei loro sguardi, un poco della nostra e della loro vita si intreccia, e non riusciamo ad andare via senza costruire con loro un piccolo percorso di strada, che possa portarle nel luogo che loro stesse hanno scelto come viaggio della propria vita.
Cosi al termine del corso durato circa un anno abbiamo messo a disposizione la nostra sede operativa affinché potessero ancora con noi ragionare e parlare prima di spiccare il volo. Il volo dopo un poco di tempo, come sempre accade in questi casi, è avvenuto e la quasi totalità del gruppo ha organizzato una cooperativa sociale ed hanno realizzato una ludoteca per bambini divisi in fasce di età .
_ Questa ludoteca ha, però, degli scopi ben precisi in quanto cerca di venire incontro alle esigenze delle donne nei tempi e negli spazi, si è creato quindi quel “time table” supporto fondamentale per il totale inserimento e reinserimento delle donne nel mondo del lavoro.
Desidero, pertanto, terminare ricordando che il nostro spazio mentale a poco a poco deve diventare estraneo a noi affinché si possa effettuare una nuova e diversa lettura del proprio racconto di vita.
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