libreria delle donne di Bologna via san felice 16/A aperta da lunedì pomeriggio fino a sabato
Libreria delle donne di Bologna via San Felice 16/A aperta da lunedì pomeriggio fino a sabato

Giovedì 9 giugno, ore 17.30  Presentazione della raccolta di poesie di Gabriella Musetti

La manutenzione dei sentimenti  (Samuele Editore, 2015)

Un libro maturato in diversi anni, un tentativo di narrare una storia personale ma anche di allargare lo sguardo a una generazione di donne che si interrogano sul presente, sul tempo che  avanza, su quanto c’è stato – eventualmente – di guadagno nella scelta di un duraturo impegno a favore delle  donne.

Gabriella Musetti
Gabriella Musetti

Gabriella Musetti, nata a Genova, attualmente vive a Trieste. Organizza “Residenze Estive”, incontri internazionali di poesia e scrittura a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia. Dirige la rivista Almanacco del Ramo d’Oro, Nuova serie, semestrale di poesia e cultura. Si è occupata di saggistica per la scuola e scrittura delle donne. E’ socia della Società Italiana delle Letterate. Ha recentemente fondato, insieme ad altre, la casa editrice Vita Activa. Ha pubblicato vari libri sulla scrittura delle donne triestine e raccolte di poesia, più recenti tra le quali sono Beli Andjeo (Il Ramo d’Oro, 2009) e Le sorelle (La vita felice, 2013).

 Venerdì 10 giugno, ore 17.30

Marina Cectaeva
Marina Cectaeva

Presentazione di  Marina Cvetaeva  Il ragazzo (Le Lettere, 2015) Con Annalisa Comes, curatrice e traduttrice della nuova edizione 2015.

Un mostro strano, triste, sonnolento, canterino, scrive Marina Cvetaeva (1892-1941) a Boris Pasternak nel 1926 per raffigurargli il suo poemetto Molodec (Il prode), una sanguigna e insieme lunare storia vampiresca che, tre anni dopo, a Parigi, la Cvetaeva tradusse in un francese stralunato e pervaso da un ritmo folle: così nacque Le Gars. Una sua amica, la pittrice Natal’ia Goncarova, eseguì i disegni per una edizione che tuttavia, finché la Cvetaeva fu in vita, non vide mai la luce: Le Gars, infatti, fu pubblicato solo nel 1992, cinquanta anni dopo la sua morte.

Il poemetto, di cui si presenta qui la prima traduzione italiana con il corredo di alcuni disegni della Goncarova, è ispirato liberamente alla favola di Alexandr Afanas’ev Il vampiro. È la storia, pulsante come una vena, della passione di Marusja per un ragazzo che dietro splendide fattezze cela la sua natura di vampiro. La verità non allontana Marusja che amerà il suo ragazzo fino a morirne e a trasformarsi dapprima in fiore e poi di nuovo in donna ben maritata e ancora lo amerà fino alla scelta finale, il vero lieto fine, il ricongiungimento con la sua passione: l’anima calda russa soffia contro il gelido mito di Orfeo.

La voce poetica di Marina Cvetaeva fu apprezzata da poeti quali Rainer Maria Rilke e Boris Pasternak, che la definì una donna dall’anima mascolina, risoluta, guerriera, indomabile; eppure per alcuni decenni, in Occidente, a quella voce insieme struggente e tumultuosa non si è più prestato ascolto. Si deve soprattutto a Josif Brodskij, che l’ha indicata al mondo per l’avvenire, se essa non sarà più pallida eco. – See more at: http://www.lelettere.it/site/e_Product.asp?IdCategoria=&TS02_ID=822#sthash.rDFhzfe1.dpuf

Un mostro strano, triste, sonnolento, canterino, scrive Marina Cvetaeva (1892-1941) a Boris Pasternak nel 1926 per raffigurargli il suo poemetto Molodec (Il prode), una sanguigna e insieme lunare storia vampiresca che, tre anni dopo, a Parigi, la Cvetaeva tradusse in un francese stralunato e pervaso da un ritmo folle: così nacque Le Gars. Una sua amica, la pittrice Natal’ia Goncarova, eseguì i disegni per una edizione che tuttavia, finché la Cvetaeva fu in vita, non vide mai la luce: Le Gars, infatti, fu pubblicato solo nel 1992, cinquanta anni dopo la sua morte.

Il poemetto, di cui si presenta qui la prima traduzione italiana con il corredo di alcuni disegni della Goncarova, è ispirato liberamente alla favola di Alexandr Afanas’ev Il vampiro. È la storia, pulsante come una vena, della passione di Marusja per un ragazzo che dietro splendide fattezze cela la sua natura di vampiro. La verità non allontana Marusja che amerà il suo ragazzo fino a morirne e a trasformarsi dapprima in fiore e poi di nuovo in donna ben maritata e ancora lo amerà fino alla scelta finale, il vero lieto fine, il ricongiungimento con la sua passione: l’anima calda russa soffia contro il gelido mito di Orfeo.

La voce poetica di Marina Cvetaeva fu apprezzata da poeti quali Rainer Maria Rilke e Boris Pasternak, che la definì una donna dall’anima mascolina, risoluta, guerriera, indomabile; eppure per alcuni decenni, in Occidente, a quella voce insieme struggente e tumultuosa non si è più prestato ascolto. Si deve soprattutto a Josif Brodskij, che l’ha indicata al mondo per l’avvenire, se essa non sarà più pallida eco.

See more at: http://www.lelettere.it/site/e_Product.asp?IdCategoria=&TS02_ID=822#sthash.rDFhzfe1.dpuf

Un mostro strano, triste, sonnolento, canterino, scrive Marina Cvetaeva (1892-1941) a Boris Pasternak nel 1926 per raffigurargli il suo poemetto Molodec (Il prode), una sanguigna e insieme lunare storia vampiresca che, tre anni dopo, a Parigi, Cvetaeva tradusse in un francese stralunato e pervaso da un ritmo folle: così nacque Le Gars. Una sua amica, la pittrice Natal’ia Goncarova, eseguì i disegni per una edizione che tuttavia, finché Cvetaeva fu in vita, non vide mai la luce: Le Gars, infatti, fu pubblicato solo nel 1992, cinquanta anni dopo la sua morte.

Il poemetto è ispirato liberamente alla favola di Alexandr Afanas’ev Il vampiro. È la storia, pulsante come una vena, della passione di Marusja per un ragazzo che dietro splendide fattezze cela la sua natura di vampiro. La verità non allontana Marusja, che amerà il suo ragazzo fino a morirne e a trasformarsi dapprima in fiore e poi di nuovo in donna ben maritata, e ancora lo amerà fino alla scelta finale, il vero lieto fine, il ricongiungimento con la sua passione: l’anima calda russa soffia contro il gelido mito di Orfeo.

Annalisa Comes
Annalisa Comes

ANNALISA COMES vive tra la Francia e l’Italia. Dottore di ricerca in Filologia Romanza e Italiana presso l’Università “La Sapienza”, svolge attività di ricerca fra l’Università di Nancy e quella di Verona. Ha tradotto e traduce dal francese per gli editori Le Lettere, Voland, Nutrimenti. Collabora all’Enciclopedia delle Donne e alla Radio delle Donne. Allieva di Amelia Rosselli, ha vinto diversi premi di poesia. Per la traduzione de Il ragazzo ha vinto il Premio Monselice – Leone Traverso Opera Prima 2000.