A ROMA AL TEATRO ELISEO – CORTI MA LIRICI – una proposta dell’associazione culturale OLTRECONFINE un “vascello” col quale intraprendere sempre nuove rotte alla ricerca dei valori a noi più necessari: legalità, diritti civili, resistenza ma anche e soprattutto tolleranza e accoglienza.
Un progetto forse unico nel nostro Paese, sia per la grande quantità di giovani (quasi 50!) che vi partecipano – tra librettisti, compositori, esecutori, cantanti, grafici e costumisti – ma anche per l’insieme di tante importanti e prestigiose Istituzioni Pubbliche come il Conservatorio di Santa Cecilia, l’Accademia di Belle Arti, l’Accademia di Costume e di Moda, e il teatro Eliseo. Questo è CORTI MA LIRICI, un’iniziativa ideata dall’autore e regista Roberto Cavosi, per l’Associazione Culturale Oltreconfine, che è riuscito a mettere in piedi un lavoro non solo prodotto e pensato per le nuove generazioni ma concepito su sensibili argomenti di attualità e stati d’animo che appartengono a tutti in questa società frenetica che ci accompagna.
Tre sono le opere, scritte rispettivamente da Aurora Martina Meneo (E luce fu), Fabio Marson (Rest in picture) e Sara Cavosi (La sopravvivenza della specie) che verranno rappresentate venerdì 20 e sabato 21 maggio alle ore 20 al Teatro Eliseo di Roma. Ogni corto sviluppa una parabola assolutamente autonoma, concepita comunque per sviluppare uno spettacolo completo dove il “collante” è rappresentato dal tema prescelto: Il mistero del nostro vivere comune davanti ad un probabile Dio, come ad una probabile vita ed una altrettanto… ancora più probabile morte.
Confrontarsi con questi corti è “un esperimento” che richiede cura e poesia – dichiara Cavosi che degli spettacoli cura anche la regia – I temi in qualche modo metafisici dei tre libretti nonché la musica che li accompagna vanno trattati come piccole preghiere anche se naturalmente laiche. Nelle tre opere emergono infatti le contraddizioni del nostro vivere comune contrapposte al grande mistero della vita e della morte, un confronto anche tragicomico che mette a nudo le nostre debolezze, la nostra tanto ineluttabile quanto umoristica fragilità umana.
Entusiastico e determinato anche il commento unanime dei tre giovani librettisti: Quando scrivi, immagini che le tue parole verranno stampate, condivise, lette, recitate… mai penseresti di sentirle cantate. E’ un’opportunità che non capita tutti i giorni e, già per questo, quando ci è stato offerto di partecipare, nessuno di noi ha avuto dubbi su cosa rispondere. Ma nei Corti Lirici c’è molto di più. C’è la fortuna di essere guidati dall’entusiasmo e dall’esperienza di Roberto Cavosi, la possibilità di collaborare con un enorme gruppo di ragazzi provenienti da Istituzioni prestigiose e l’onore di vedere realizzati i nostri progetti in uno dei più importanti Teatri di Roma. C’è il sentirsi parte di qualcosa di bello, di vivo. E c’è l’orgoglio di aver dato il nostro contributo.
Da molti anni Cavosi lavora con attenzione alla ricerca di un rapporto sempre più stretto tra parole e musica, porgendo sempre più attenzione al lavoro delle nuove generazioni e alla capacità creativa dei nuovi drammaturghi. Spronato da queste due “esigenze”, ha ritenuto “gioco-forza” spronare alcuni giovani nella scrittura di brevi libretti d’opera, il genere artistico che maggiormente ci rappresenta nel mondo. Da qui la volontà di collaborare con più giovani possibile e di rivolgersi ad importanti e prestigiose Istituzioni con le quali è stata stabilita una felicissima intesa che ha portato alla operatività del progetto: i compositori (vincitori di un concorso interno bandito per l’occasione) provengono infatti dal Conservatorio di Santa Cecilia, come anche gli esecutori e i cantanti; i costumi sono firmati dagli studenti dell’Accademia di Costume e di Moda; le scenografie (grafici su fondali unici) dall’Accademia di Belle Arti ed il Teatro Eliseo ha fornito i suoi importanti spazi per la messa in scena dell’operazione. Controprova è stato anche il contributo della SIAE che ha sostenuto il laboratorio di scrittura dei libretti organizzato da Oltreconfine, del quale Cavosi stesso è stato coordinatore e story editor.
Un piccolo progetto virtuoso – spiega Luca Barbareschi, direttore artistico del Teatro Eliseo – che fa della formazione un momento unico per sperimentare modelli innovativi, individuare giovani talenti, incoraggiare l’innovazione linguistica e sostenere la nostra più celebrata tradizione: l’Opera Lirica.
E LUCE FU di Aurora Martina Meneo
Alla fermata dell’autobus, una sposa in fuga, un uomo orientale, una non vedente con la sua assistente, una drag queen e un tipo losco condividono casualmente lo stesso spazio/tempo. Improvvisamente, una luce dall’alto illumina la strada: Dio in persona ha deciso di concedere udienza. I sei si avvicendano disordinatamente sotto il raggio di luce, in un crescendo di rimproveri, lamentele e recriminazioni. Poi, si insinua un dubbio: e se fosse un impostore? Ci vuole una prova.
REST IN PICTURE di Fabio Marson
Carmine, che tutti chiamano Marilyn per il suo carattere vanitoso, ha un’ossessione: trovare la giusta foto per la propria lapide. Non è un’impresa facile: la foto sulla lapide è l’ultima maschera che indossiamo, l’immagine destinata a rappresentarci per sempre, la sintesi perfetta di tutta una vita. E’ però una ricerca rischiosa, e Marilyn si trova presto a fare i conti con la propria moglie e con tre fantasmi invadenti piuttosto pericolosi.
LA SOPRAVVIVENZA DELLA SPECIE di Sara Cavosi
La banca del seme del dottor Es è la più grande e fornita del mondo: ha fatto nascere infatti già quindicimila bambini, facendo guadagnare al dottor Es la fama di mito della procreazione in provetta. La sua professionalità però, viene messa a dura prova da un’aspirante mamma particolarmente esigente che sembra avere le idee molto chiare sul figlio che desidera; la donna, con le sue folli richieste, metterà in subbuglio tutto lo studio nonché il suo stesso matrimonio.
I LIBRETTISTI
AURORA MARTINA MENEO
Classe 1984, pugliese trapiantata a Roma. Autrice di testi narrativi, cinematografici e teatrali, nel 2011 vince il Premio Lupo per racconti brevi. Come psicologa, organizza e conduce seminari e laboratori esperienziali per ragazzi e adulti. Nel 2014, frequenta il Master in Drammaturgia e Sceneggiatura dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Attualmente, collabora al format Teatro Magnifico Maestro ed è sceneggiatrice di una serie web.
FABIO MARSON
Nato a Trieste nel 1985, dopo la laurea in Lettere si trasferisce a Roma, dove lavora per programmi tv, frequenta il Corso per Sceneggiatori Rai-Script e si diploma sceneggiatore presso il Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 2016 vince il Premio Mattador Miglior Soggetto assieme a Sara Cavosi. Ha scritto cortometraggi, testi teatrali, racconti e brevi reportage sul Friuli-Venezia Giulia. Al momento lavora per la Rai.
SARA CAVOSI
Nasce a Roma nel 1989. Laureata in Lettere e diplomata in Sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha firmato testi teatrali, radiodrammi, racconti, sceneggiature per cortometraggi e serie web. Nel 2016 vince con Fabio Marson il premio Mattador Miglior Soggetto. Attualmente collabora come story-editor alla Cross Productions e sta scrivendo un’opera da camera per la Biennale di Venezia nell’ambito Biennale College.
ROBERTO CAVOSI E L’ASSOCIAZIONE CULTURALE OLTRECONFINE
La ricerca continua di libertà espressiva ed intellettuale mi ha portato prima ad intraprendere la carriera d’autore e poi a fondare l’Associazione Culturale Oltreconfine. Facevo ancora l’attore quando un viaggio nelle Filippine mi diede la spinta decisiva a raccontare il Mondo non più attraverso parole di altri ma attingendo ai miei stessi sentimenti. ”Vedi Roberto – mi disse un missionario nel Mindanao – fa certamente comodo qualsiasi aiuto economico per il Terzo Mondo, ma finché non si volterà radicalmente pagina non cambierà mai nulla. Se esiste un Terzo Mondo vuol dire che l’uomo ha sbagliato. E’ la mentalità che va cambiata.” Tornato in Italia mi feci forza di questa frase e nel tentativo non certo di cambiare il Mondo ma almeno me stesso, decisi di abbandonare il lavoro d’attore per scrivere testi teatrali che proponessero temi a mio giudizio importanti per una crescita comune. Nell’arco di qualche anno l’esigenza di perseguire questa avventura è diventata sempre più forte, tanto che nel 2006 mi decisi a fondare l’Associazione Culturale Oltreconfine proprio per avere ancora più voce e libertà d’azione. Il viaggio di Oltreconfine è stato molto lusinghiero, distinguendosi in manifestazioni e spettacoli sulla legalità, i diritti civili, il significato della resistenza ma anche e soprattutto della tolleranza e dell’accoglienza. Oltreconfine è un “vascello” col quale intraprendere sempre nuove rotte alla ricerca dei valori a noi più necessari.
Maggiori informazioni al sito https://robertocavosi.com/
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