A ROMA VIENE SGOMBRATO DALLA POLIZIA UNO STABILE ABBANDONATO CHE MOLTE PERSONE AVEVANO CERCATO DI RIPULIRE PER ACCOGLIERE PROFUGHI COSTRETTI A DORMIRE PER STRADA
L’ex Ittiogenico poteva diventare un luogo di accoglienza per tutte le persone che chiedono aiuto fuggendo da paesi in guerra o da povertà estreme, ma il 16 aprile la polizia lo ha sgombrato. Nulla ha potuto la resistenza passiva dei presenti. Vi proponiamo quanto scritto il 16 aprile 2016 da Gregorio Staglianò sul giornale on line ABITARE ROMA
Nel corso della mattinata, si è continuato a pulire e a bonificare l’area anche grazie al numero sempre crescente di volontari giunti sul posto, tra arbusti da estirpare e foglie secche da raccogliere.
Lo stabile, di proprietà della Regione Lazio, fungeva da centro di studi e di allevamento ittico per il ripopolamento degli specchi d’acqua della Capitale e ha smesso di funzionare qualche anno fa, cadendo in rovina e versando in una condizione di totale abbandono.
La Polizia, avuta conoscenza delle intenzioni dei volontari da un loro comunicato emesso ieri, è però intervenuta sul posto, ispezionandolo e ponendo i volontari davanti all’obbligo di sgomberare immediatamente.
Vani sono stati i tentativi di spiegare le motivazioni che hanno spinto ad occupare l’istituto dismesso, e cioè l’imminente arrivo di nuovi flussi migratori nella capitale che avranno bisogno di supporto e sostegno logistico vista l’assenza perpetua delle istituzioni.
Vane sono state anche le prese di posizione dei rappresentanti della Regione e del Municipio presenti, che hanno dovuto assistere inermi allo sgombero fisico dei volontari e alla chiusura dei cancelli.
I volontari del Baobab stanno cercando di dare una risposta alla questione dei migranti disseminati per la capitale, dopo la chiusura di tutte le strutture di accoglienza, avvenuta nei mesi scorsi.
Intanto Tiburtina è diventato il crocevia di centinaia di persone in fuga da guerre e crisi umanitarie, che utilizzano la stazione come snodo per arrivare, molto spesso, in nord Europa.
L’amministrazione romana negli ultimi mesi si è dimostrata completamente sorda a questo genere di esigenze, nascondendosi dietro la burocrazia e fornendo spiegazioni superficiali sia alla chiusura delle struttura di via Cupa, sia oggi per lo sgombero dell’istituto.
Nel frattempo, mentre la polizia era occupata ad evacuare i volontari, 17 eritrei arrivavano nella stazione, in attesa di una sistemazione che li vedrà, almeno per il momento, dormire per strada.
Molti di essi, se un tavolo di discussione non verrà aperto in Regione, con un progetto serio da parte delle associazioni che se ne faranno carico, per la riqualificazione della struttura, si disperderanno per la stazione, per il quartiere e spariranno nella rete dell’illegalità sommersa di Roma.”
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