“After love”, un film che parla di riconoscimento dell’altro e di integrazione
“…ma poiché la morte è muraglia, /dolore, ostinazione violenta, /io magicamente resisto. /Che tu mi copra di insulti, /di pedate, di baci, di abbandoni, /che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché /nel largo delle mie ginocchia, / a me non importa perché tu mi fai vivere…” (Elogio alla morte diAlda Merini)
In tempi di guerra ecco un film che parla di riconoscimento dell’altro e di integrazione. After Love (2020), superba opera prima del regista e sceneggiatore anglo-pakistano Aleem Khan, racconta la storia di una donna, Mary, che per amore del marito Ahmed si è trasformata in Fathima adottando la religione, la cultura musulmana e la hijab. La morte improvvisa dell’uomo si abbatte su di lei con la potenza di un’onda che travolge il cuore e la sua stessa esistenza. Mary infatti scopre per caso l’esistenza di un’altra donna nella vita di Ahmed: Geneviève, una donna “libera” che vive a Calais di fronte a Dover dove invece vive Mary/Fatima.
La scelta del regista di “scotomizzare” Ahmed mostrandolo di spalle all’inizio del film o in fotografia – raccontato quindi dallo sguardo di chi osserva – sposta immediatamente il focus della storia sulle emozioni contrastanti della protagonista. Mary/Fathima vuole sapere. Per questo non indietreggia quando la rivale in amore la scambia per una donna delle pulizie e le permette inconsapevolmente di frugare nella sua vita scoprendo tracce di un Ahmed sconosciuto e l’esistenza di Solomon, il figlio che a Mary manca perché morto da bambino.
Il mare che separa Dover da Calais diventa nel divenire della storia la metafora di un passaggio obbligato che tutti i personaggi devono attraversare per non soccombere a emozioni mortifere. Le due donne, diverse eppure uguali nella sottomissione affettiva ad Ahmed; l’adolescente Solomon, vittima del silenzio di Geneviève e delle assenze del padre Ahmed. Tutti i personaggi in cerca di una ri-composizione dell’oggetto d’amore perduto e in definitiva della propria identità.
Aleem Khan costruisce un racconto essenziale in cui verità, morale, bugie e inganni sono intrecciati fatalmente in un gioco di rispecchiamenti pieno di umanità e di silenzi. Anche la scogliera di Dover fa da specchio alle emozioni di Mary/Fathima animandosi in sintonia con il sentire della protagonista. Come nella scena in cui Mary ha deciso di conoscere Geneviève e sta andando in traghetto “nell’altro mondo”. Mary si volta indietro e un pezzo di costa comincia a franare nel mare, come il suo passato con Ahmed e tutte le certezze di donna amata, sollevando un’onda che rischia di sommergerla. La musica di Chris Roe impasta le voci del vento e del mare, i suoni della natura, il rumore del traghetto che si allontana e le note penetranti di un violoncello in un crescendo compositivo che va di pari passo con lo sviluppo della storia.
After Love, presentato in anteprima alla Semaine de la Critique a Cannes, è stato acclamato in molti festival internazionali ed ha ricevuto riconoscimenti e premi (British Independent Film Award 2021 e BAFTA 2022), grazie anche all’interpretazione di Joanna Scanlan (Mary/Fathima), intensa attrice e sceneggiatrice britannica. Gli altri interpreti sono Nathalie Richard (Geneviève) e Talid Ariss (Solomon) e Nasser Memarzia (Ahmed). Il film è attualmente nelle sale italiane o reperibile in streaming su Amazon BFI player.