“Agnes Heller, storia di una Donna europea” di Doriana Goracci
Ágnes Heller è una bambina nata a Budapest, il 12 maggio del 1929, segno zodiacale Toro e si dice pure che chi è nato in questo giorno abbia un angelo Custode di nome Lauviah che è saggezza, protezione per i politici, grande forza di riprendersi dopo seri problemi. E lei di “problemi” ne ha avuti tanti fin da piccola: è una sopravvissuta ad Auschwitz, all’Olocausto, alle persecuzioni del regime comunista.
Da più grandicella ,allieva del filosofo marxista Goerg Lukacs, divenne una dei principali esponenti della “scuola di Budapest”, corrente critica del socialismo. “Nel 1959 viene espulsa dall’università e poi anche dal partito per aver sostenuto «le idee false e revisioniste» del giovane Lukács e costretta ad insegnare in una scuola media mentre i suoi scritti vengono sottoposti al veto di pubblicazione. Nel 1963 entra come ricercatrice nell’Istituto di Sociologia dell’Accademia delle Scienze e sempre nello stesso anno a seguito di un suo viaggio in Italia ha origine “L’uomo del rinascimento”: “…fu il mio primo viaggio in occidente […] nelle vie, nelle chiese, nelle case, nei palazzi di Firenze ho incontrato un sogno, o meglio, ho incontrato il mio sogno di un mondo adeguato all’uomo. Una volta che i confini dell’occidente si erano di nuovo richiusi per me, volevo semplicemente tornare in questo mondo, anche se solo con la fantasia, col pensiero. Se volete fu un libro d’amore: una dichiarazione d’amore per l’Italia”. Nel 1968 protesta contro l’intervento sovietico in Cecoslovacchia, viene licenziata dall’Accademia nel 1973 con l’accusa di aver negato la realtà socialista del suo paese e di altri paesi usciti dalla rivoluzione d’Ottobre nell’esercitare il suo lavoro di “cultore di scienze sociali”.
Non condivide le svolte reazionarie di tanti paesi dell’Est e nel 1977 decide infine di lasciare l’Ungheria insieme al marito, il filosofo Ferenc Fehér e gli amici Gyorgy e Maria Marcus, anch’essi noti esponenti della “scuola di Budapest” e con il timore di non poter più rientrare in Ungheria emigra in Australia. A Melbourne insegnerà sociologia presso La Trobe University. Ritornata in Ungheria, ha insegnato anche alla New School for Social Research di New York, rimanendo ancorata alle sue teorizzazioni dei bisogni radicali, pur non professandosi più marxista.”Negli ultimi anni era entrata in aperto conflitto con il premier sovranista Viktor Orban che l’aveva estromessa dall’università.
Poi in un giorno di luglio molto caldo, a soli 90 anni, si è buttata per una nuotata nel lago Balaton, chiamato anche “mare magiaro”, che si trova nell’Ungheria occidentale ed è il più grande lago dell’Europa centrale. Scomparsa, forse un malore. Penso che l’abbraccio dell’acqua sia stato il riposo migliore, per sempre.
Una grande piccola donna, Ágnes Heller, di cui ignoravo l’esistenza e passo la sua storia, che è un po’ quella di tante anziane signore che sono riuscite a nuotarci attraverso, alla storia, e a non affogare nella vigliaccheria del silenzio. Come diceva Ágnes Heller “You always have a choice”, e oggi ho scelto di scrivere di lei, per non dimenticare.
video foto e riferimenti sono su Agoravox Italia https://www.agoravox.it/Agnes-Heller-storia-di-una-Donna.html