AI GIRLS: un percorso di formazione sull’intelligenza artificiale per un futuro più inclusivo
Dopo il successo di High Tech High School che ha accompagnato studentesse e studenti di tutta Italia nella programmazione e nell’utilizzo di strumenti digitali, si è concluso il progetto formativo gratuito su intelligenza artificiale e creative coding ideato da IGT curato da Codemotion e dedicato a oltre 300 studentesse dai 16 ai 18 anni su tutto il territorio italiano.
AI GIRLS, il percorso formativo gratuito dedicato alle studentesse di scuole secondarie sostenuto da IGT, azienda leader a livello mondiale nel settore del gioco regolamentato, e curato da Codemotion, grande community tech in Europa che offre percorsi di crescita professionale e supporta le aziende nelle loro strategie di employer branding, hiring e formazione, tornerà con il nuovo anno scolastico, con la seconda edizione, che mira a coinvolgere più scuole e più ragazze per avvicinarle alle professioni STEAM.
I numeri di questa edizione: 314 studentesse, 25 scuole coinvolte, distribuite in 12 regioni italiane, 161 progetti consegnati e 701 progetti software sviluppati, per 300 ore di lavoro suddivise in giornate di laboratori live e contenuti on demand. Tra le regioni che hanno aderito al progetto, quelle che si sono maggiormente contraddistinte sono la Puglia seguita da Lombardia e poi Lazio e Calabria a pari merito.
A partire da marzo, per dieci settimane, in accordo con le scuole, per le studentesse sono state previste fino a 30 ore di PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento).
Le ragazze hanno realizzato 161 progetti finali, individuali e di gruppo, dedicati all’inclusione sociale.
Alcuni esempi: una app per ipovedenti e daltonici per il riconoscimento dei colori; una assistente virtuale per aiutare i giovani a riconoscere e mitigare i propri bias; libri interattivi per bambini su Inclusività e Solidarietà; loghi; design e infografiche interattive.
Codemotion ha appositamente creato una piattaforma dove le partecipanti si sono incontrate virtualmente da tutti gli angoli d’Italia in una community sicura, inclusiva, dinamica e stimolante e hanno avuto a disposizione: tecnologie open e accessibili, formatori esperti, contenuti video creati ad-hoc, sfide di coding e materiale pensato per agevolare la realizzazione di progetti concreti e innovativi.
L’obiettivo del progetto era quello di far conoscere alle ragazze gli strumenti per creare i contenuti digitali con l’intelligenza artificiale, avvicinarle al mondo della programmazione migliorando la capacità di selezione dal web, interagire e comunicare in modo efficace nel rispetto della privacy e di una condivisione etica, sicura e responsabile, di ogni tipo di informazione.
Hanno lavorato anche sull’autostima e l’autopercezione di avere migliorato notevolmente le proprie competenze acquisendo un modo nuovo di guardare alle cose, apprendimento costruttivista per cui ognuno apprende meglio se impegnato a creare progetti che gli stanno cuore, collaborando con altri in un clima fluido e di sperimentazione.
Il progetto ha avuto molte adesioni e le ragazze hanno lavorato con impegno e hanno prodotto progetti di qualità.
Secondo gli economisti nei prossimi anni l’intelligenza artificiale generativa potrebbe automatizzare almeno 300 milioni di posti di lavoro a tempo pieno. Ci possiamo aspettare una maggiore crescita della domanda di posti di lavoro che richiederanno però livelli più elevati di istruzione e competenze. Tuttavia, l’accesso alle opportunità offerte dalla tecnologia è ancora fortemente condizionato dal gender gap, il divario tra generi, e dai bias, pregiudizi generati da stereotipi di genere, in ambito STEAM e la pandemia ha aggravato ulteriormente questa disparità.
Secondo il Global Gender Gap Report 2024, pubblicato dal World Economic Forum, che analizza l’evoluzione della parità in 146 Paesi del mondo, si stima che una generazione in più di donne dovrà attendere la gender parity. L’anno di raggiungimento dell’uguaglianza di genere previsto è il 2154. Ci vorranno 134 anni per raggiungere la piena parità di genere, nel 2158, cioè tra cinque generazioni.