Aiuti allo sviluppo: la qualità dello zero
Il nostro paese è
al penultimo posto nell’Europa dei 15 con
aiuti, nel 2008, pari allo 0,2% del PIL. I tagli al bilancio della
cooperazione previsti dalla Legge finanziaria 2009 hanno determinato
un’ulteriore riduzione del 56% degli stanziamenti I dati evidenziati dal rapporto Europmapping
[[ Euromapping 2009 è finanziato dalla Commissione Europea www.ec.europa.eu. La
Commissione Europea
è l’organo esecutivo dell’Unione Europea. L’Unione Europea (UE) è costituita
da
27 Stati membri che hanno deciso di armonizzare gradualmente i propri destini,
le proprie conoscenze e risorse. Durante i 50 anni della sua esistenza,
l’attuale Unione Europea ha realizzato un graduale processo di integrazione,
aprendosi a nuovi Stati membri. Oggi l’UE è
una comunità fondata su valori essenziali quali la pace, la libertà, la
democrazia, lo Stato di diritto, la tolleranza e la solidarietà. L’UE
si impegna a condividere le sue conquiste e i suoi valori con paesi e popoli
oltre i propri confini. Il contenuto della presente pubblicazione è
responsabilità di AIDOS e dei partner del progetto e non riflette in alcun modo
l’opinione dell’Unione Europea.]] 2009, sugli aiuti allo sviluppo e all’assistenza alla popolazione – presentato a Roma lo scorso 16 ottobre
al Senato dalla coordinatrice del gruppo di lavoro parlamentare
“Salute globale e diritti delle donne”, senatrice Francesca Marinaro, dalla
vice presidente del Senato, Emma Bonino, e dalla presidente di AIDOS,
Associazione italiana donne per lo sviluppo, Daniela Colombo, che ha
organizzato la conferenza stampa – registrano per il nostro paese un’inversione
di tendenza rispetto all’impegno assunto in sede ONU e UE che prevedeva un
costante aumento della percentuale dell’aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) sul
PIL, al fine di raggiungere l’obiettivo dello 0,7% nel 2015.
Il nostro paese è
al penultimo posto nell’Europa dei 15 con
aiuti, nel 2008, pari allo 0,2% del PIL. I tagli al bilancio della
cooperazione previsti dalla Legge finanziaria 2009 hanno determinato
un’ulteriore riduzione del 56% degli stanziamenti, passati dai 732 milioni di
euro del 2008 ai 321 del 2009. Con la finanziaria 2010, in questi giorni in
esame al Senato, gli Aiuti Pubblici allo Sviluppo rischiano di essere
ulteriormente tagliati, a fronte della promessa di un aumento dei finanziamenti
da parte del governo italiano fatta al G8 di Gleneagles (2005), in sede europea
e al G8 dell’Aquila.
“Il sottosegretario Mantica – ha riferito la senatrice Francesca Marinaro –,
intervenuto
mercoledì in Commissione esteri, ha affermato che certamente questo obiettivo
non potrà essere raggiunto visto che nella legge finanziaria per l’anno 2010 il
Programma cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali ha subito una
ulteriore riduzione di 38 milioni di euro. Si tratta – ha sottolineato la Marinaro
– del peggior
risultato per il nostro paese dal 2000, ma quello che è grave è che il non
mantenimento degli impegni assunti
da parte dell’Italia, non consentirà all’Europa nel suo complesso di
raggiungere l’obiettivo fissato (0,56% del PIL), nonostante quasi tutti gli
altri paesi dell’UE abbiano mantenuto i propri o si stiano impegnando a
mantenerli”.
La senatrice ha tenuto a sottolineare anche l’incoerenza del
governo italiano che “a contraltare della politica di chiusura nel campo
immigratorio e del ricorso a misure drastiche come i respingimenti aveva
addotto la giustificazione secondo la quale bisognava aiutare chi emigra nei
paesi di provenienza. Si tratta di una incoerenza politica che ha un costo
drammaticamente alto per le popolazioni più povere e in particolare per quelle
africane. Sono impegnata – ha concluso la
coordinatrice del gruppo di lavoro –, con gli altri colleghi del Partito
Democratico, a svolgere un’azione di rettifica dell’orientamento prevalente del
Governo, con gli emendamenti presentati alla Finanziaria”.
Illustrando i risultati del rapporto Euromapping – unico
strumento di monitoraggio dei finanziamenti per la popolazione e la salute
sessuale e riproduttiva, realizzato attraverso l’analisi di un’ampia serie di
fonti – Daniela Colombo ha ricordato
la riduzione dei finanziamenti dell’Italia all’UNFPA, scesi nel 2009 ad appena
500mila euro.
_ Cosa dice il rapporto in sintesi? Che l’Europa ha superato gli
Stati Uniti negli aiuti per la popolazione nel Sud del mondo, ma non ancora
abbastanza da mantenere gli impegni assunti. Che tutti i paesi donatori
dovrebbero triplicare gli aiuti per assicurare i 21 miliardi di dollari entro
il 2010 necessari per garantire alle donne del Sud del mondo servizi per la
salute sessuale e riproduttiva, la maternità sicura, i servizi per l’HIV/AIDS e
la prevenzione degli aborti clandestini e delle gravidanze indesiderate, e che la
pianificazione familiare è la cenerentola
degli aiuti.
Il dato italiano, in questo caso è “non
pervenuto” nel senso che il finanziamento italiano per gli aiuti alla
popolazione è talmente modesto rispetto al PIL da non poter essere considerato
nei parametri della ricerca e da rendere inutile qualsiasi riferimento alla
qualità degli aiuti. È proprio a questo proposito che Emma Bonino ha accennato
alla “qualità
dello zero”.
“Non si può discutere – ha detto – di come organizzare in casa
nostra al meglio questi aiuti, al momento che la cifra impegnata è pari allo
0,10-0,14% del PIL. Conseguenza di tutto ciò – ha sottolineato la senatrice
radicale – sarà un’ondata migratoria senza precedenti per il drammatico effetto
della crisi mondiale sui paesi in via di sviluppo che attualmente non possono
più contare nemmeno, come prima, sulle rimesse degli emigranti, voce che
abitualmente supera quella degli aiuti pubblici nei bilanci dei paesi terzi”.
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