Allarme per la sicurezza, tutela della salute nei settori a prevalente presenza femminile
Troppe poche volte, appaiono inchieste e denunce sulle condizioni a rischio in cui le donne sono costrette a lavorare; così come viene volutamente tenuto nascosto il legame tra la condizione di precarietà
che tocca gran parte delle donne e l’attacco alla salute e alla sicurezza.
Manifestiamo per portare la denuncia del doppio attacco alle donne lavoratrici, alle donne precarie anche sul fronte della sicurezza, attualmente poco visibile anche quando, troppe poche volte, appaiono inchieste e denunce sulle condizioni a rischio in cui le donne sono costrette a lavorare; così come viene volutamente tenuto nascosto il legame tra la condizione di precarietà che tocca gran parte delle donne e l’attacco alla salute e alla sicurezza.
La condizione di sicurezza, la tutela della salute nei settori a prevalente
presenza femminile è purtroppo a livelli spesso da Terzo mondo, come da
informazioni da Terzo mondo sono le morti delle lavoratrici, l'{{aumento
delle malattie delle lavoratrici}} a causa sia delle condizioni generali di lavoro ma anche del doppio lavoro – minimo le donne fuori e dentro casa lavorano 60/65 ore settimanali, non hanno la possibilità di riposarsi, con
conseguente fatica, stress psicofisico pesante, salute a rischio, ecc.
Dall’agricoltura, dove qualsiasi statistica dimostra che le donne
invecchiano prima; alle fabbriche e fabbrichette del tessile, in cui spesso
ci sono problemi di difficoltà di respirazione a causa dei locali di
lavoro, delle fibre dei tessuti lavorati, o problemi di elevato rumore; ai call
center, dove accanto si rischi fisici vi è il “tecnostress” (come lo ha
definito il Giud. Di Torino Guariniello), ecc. ecc.
Anche nelle fabbriche “miste”, come produzione auto, elettrodomestici, ecc. {{recenti inchieste hanno dimostrato che la condizione delle lavoratrici è peggiore}}, perchè oltre ad essere sottoposte come gli altri operai a movimenti ripetitivi, faticosi, di braccia, mani, di parti del corpo, che
provocano malattie, invalidità; a causa dei ritmi di lavoro, della
tensione, dei movimenti innaturali subiscono anche gravi conseguenze all’apparato riproduttivo, con disturbi sulle mestruazioni, rischi per la maternità, ecc.
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