Una nuova ondata di polemiche sul giovane rappeur Orelsan invade la stampa francofona, in seguito all’ennesima cancellazione di un suo concerto. Il Festival in questione, quello delle Francofolies che si tiene ogni anno a La Rochelle, in Francia.
Per molti-e, si tratterebbe di una precisa scelta politica dietro la quale figurerebbe tra gli altri il nome di Ségolène Royal. Il suo responsabile di gabinetto avrebbe affermato sul quotidiano {Liberation} del 15 luglio di essere al corrente della cancellazione del cantante dalle liste dei partecipanti già dal mese di febbraio. Un susseguirsi di conferme e smentite che ha portato il {Collettivo delle Elette-i contro le violenze contro le donne} della Regione Poitou-Charentes, di cui Royal è presidente, a rinnovare l’allarme quando nel mese di maggio, la de-programmazione dell’artista sembrava essere rimessa in questione. “{{Rifiutiamo}} – si legge in una dichiarazione di Michèle Loup, presidente del collettivo delle Elette-i – {{che i poteri pubblici finanzino contemporaneamente la nostra associazione e la ragione per cui essa si batte”.}}

E quest’azione di protesta è solo l’ultima in ordine di tempo : fin da febbraio sono stati tanti i collettivi femministi e le associazioni di donne e lesbiche che hanno {{denunciato la presenza di Orelsan all’interno di festival nazionali o locali, a causa dei testi sessisti e di incitamento alla violenza di genere da parte del giovane {rappeur}.}}

In alcuni casi, le denunce da sole hanno portato ad un esito positivo e le performance del cantante annullate in blocco, come è successo a Bruxelles nel mese di maggio, in occasione del festival musicale {Nuits Botanique}. La mobilitazione particolare di una militante femminista – che ha scritto direttamente alla direzione del festival per denunciare i gravi contenuti di alcune canzoni del cantante – è valsa a Orelsan la cancellazione dal programma e le scuse degli organizzatori alle donne.

In altri ci sono voluti manifestazioni e picchetti di protesta e anche cosi’ l’esito non è sempre stato positivo. Pur affermando di “essere stati scioccati da certe parole di una canzone del {rappeur} normando”, gli organizzatori del festival {Le Printemps de Bourges}, ad esempio, non hanno voluto sentire ragioni e si sono appellati alla qualità della musica e alla libertà d’espressione dell’artista. Stessa sorte per il concerto programmato ad aprile a Rennes.

Ma cosa si rimprovera a questo {rappeur}? Come abbiamo detto, lo si accusa di incitamento alla violenza contro le donne. {{Una sua canzone in particolare, dal titolo {Sale pute} }} (Sporca puttana), in circolazione da mesi su Internet, ha contribuito a metterlo nell’occhio del ciclone.

Vi si leggono frasi come: “Vedremo come farai la bella con una gamba rotta / vedremo come succhierai quando ti avrò spaccato la mandibola / sei giusto una troia e meriti il tuo posto al mattatoio ({Sale pute}, Tdr.). Vi si trovano anche {{minacce da far accapponare la pelle in forma di neologismi, come per esempio in {Saint Valentin} : “Ma chiudi il becco o ti farai “marie-trintigner”}} (ovvio il riferimento alla sorte riservata all’attrice francese Marie Trintignant, morta nel 2003 in seguito ai compi inflittigli dal suo compagno durante una lite).

Il collettivo femminista radicale {{ {Chiennes de garde} è arrivato fino a denunciare l’atteggiamento passivo della {Halde} }} (Alta autorità per la lotta alle discriminazioni) che è rimasta a guardare, “come se la legge che regola le incitazioni all’odio, sia meno repressiva quando si tratta il sessismo che quando si tratta di razzismo e per di più in nome della libertà d’espressione” si legge in un comunicato. In un dossier espressamente dedicato alla questione, consultabile sul loro sito, si trovano numerosi commenti, i testi delle canzoni che la {rappeuse Pitbulle} ha scritto in risposta a quelli di Orelsan, che sarebbe tra le altre la destinataria della canzone {Sale pute}, nonché il testo della petizione che tra marzo e luglio è stata firmata da personalità politiche e dello spettacolo per {{dire No al machismo benpensante finanziato con i soldi pubblici.}}

Perché c’è anche chi ha gridato alla censura, come Jacques Lang (PS) oppure chi, come l’attuale ministro della Cultura, Frédéric Mitterand, ha giustificato i testi del cantante paragonandolo a Arthur Rimbaud che, a suo avviso, “ha scritto anche di peggio ma nulla gli impedito di essere letto e amato ancora oggi ”. Sigh!! Affaire à suivre…

Per altre informazioni (in lingua francese) :
[www.chiennesdegarde.com/ActionMars2009-Orelsan.html->www.chiennesdegarde.com/ActionMars2009-Orelsan.html ]
[www.liberation.fr/societe/0101577750-francofolies-orelsan-deprogramme-un-acte-de-censure->www.liberation.fr/societe/0101577750-francofolies-orelsan-deprogramme-un-acte-de-censure]
[http://societales.blogs.liberation.fr/alain_piriou/2009/04/affaire-orelsan.html->http://societales.blogs.liberation.fr/alain_piriou/2009/04/affaire-orelsan.html]
[www.cch.asso.fr/spip.php?article86->www.cch.asso.fr/spip.php?article86 ]