Apologia del fascismo sui social: il ddl Fiano propone fino a due anni di reclusione. E’ scontro in Parlamento
Da la Stampa – Articolo di Luca Scarcella – Una nuova proposta di legge per punire i comportamenti individuali apologetici: su Facebook ogni mese tra le 30 e le 40 nuove pagine apologetiche.
Era febbraio quando La Stampa si occupò del reato di apologia del fascismo su Facebook, a cui fece seguito una interrogazione parlamentare presentata dal Partito Democratico. Facebook Italia (insieme all’Unar, Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) si impegnò nel contrastare questo fenomeno, che non è previsto dalla policy internazionale del social network, oggi utilizzato da 2 miliardi di persone nel mondo, ma è vietato dalla legge italiana. Infatti la legge Scelba, la 645 del 1952, vieta la «riorganizzazione del disciolto partito fascista» prevedendo multa e reclusione per i reati di apologia fascista.
A Montecitorio è arrivata la proposta di legge 3243, presentata da Emanuele Fiano del Partito Democratico, che chiede l’introduzione dell’articolo 293-bis del codice penale, puntando a punire «chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco».
Una norma che estende e completa la legge Scelba del 1952 e poi la Mancino del 1993 (che allargava la Scelba all’odio e discriminazione razziale), portando la legislazione a contemplare anche gesti individuali da punire, come il saluto romano, e la diffusione di gadget («produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli» del fascismo e del nazismo).
La proposta di legge prevede «la reclusione da sei mesi a due anni», con «la pena aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici», come ad esempio Facebook.
La ricerca condotta da Patria Indipendente, testata editoriale di ANPI, che avevamo analizzato in febbraio a proposito dell’apologia del fascismo su Facebook, è stata aggiornata e implementata. A fronte delle 2700 pagine connesse all’apologia fascista raccolte a inizio anno, il numero è salito a 3750. Inoltre, è stata realizzata una selezione di 485 pagine prettamente apologetiche, in pieno contrasto con la legge Scelba, e che varrebbero la reclusione per chi le ha create se la proposta di Fiano diventasse legge. A nulla pare essere servito l’appello della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, che si rivolse direttamente a Mark Zuckerberg, per farle eliminare.
«Il trend vede la creazione di un numero compreso tra le 30 e le 40 nuove pagine Facebook al mese connesse al fascismo e ai suoi ideali e simboli – afferma a La Stampa Giovanni Baldini, ricercatore di Patria Indipendente – l’interesse per la nostra ricerca è costante. Stiamo ragionando con il direttivo nazionale per produrre un libretto. Il dialogo con Facebook Italia, a oggi, purtroppo stenta».
La legge italiana pare chiara in proposito, ma secondo Emanuele Fiano è necessario aggiungere dei paletti per punire in modo puntuale comportamenti individuali devianti, così come accaduto a Chioggia nelle scorse ore. Punire l’apologia fascista e la propaganda attiva non è «liberticidio», così come affermato la scorsa settimana dal Movimento 5 Stelle alla commissione Affari costituzionali a proposito del ddl Fiano. Il fascismo è un’ideologia non tollerabile in un Paese moderno, democratico e civile. Il fascismo non è un’opinione, il fascismo è reato. Ed è tale dal 1952.
Da ANSA – Scontro tra Matteo Renzi e i Cinquestelle sulla proposta di legge a prima firma Fiano (Pd), che introduce il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista. In campo anche la Lega, secondo la quale “le idee non si processano”
“Il provvedimento in esame si palesa quale sostanzialmente ‘liberticida’”. Con queste parole i Cinque stelle, in un parere depositato in commissione alla Camera, bocciano la proposta di legge. Il M5s boccia il testo perché, spiega, vengono punite “anche condotte meramente elogiative, o estemporanee che, pur non essendo volte alla riorganizzazione del disciolto partito fascista, siano chiara espressione della retorica di tale regime, o di quello nazionalsocialista tedesco”. E invece, sostengono i Cinque stelle, “la Cassazione ha confermato che l’idoneità lesiva della condotta viene in rilievo solo in quanto realizzata nel corso di pubbliche riunioni o manifestazioni, non anche in un ambito privato e ciò ha correttamente determinato, ad esempio sulla punibilità ‘saluto romano’, pronunciamenti da parte dei giudici di merito con sentenze di senso diverso a seconda dei casi, senza arbitrari automatismi”.
“‘Liberticida’ era il fascismo non la legge sull’apologia di fascismo. Bisogna dirlo al M5s: era il fascismo liberticida. Almeno la storia!”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Matteo Renzi, che commenta il parere dato dai Cinque stelle alla legge Fiano che oggi sarà in Aula alla Camera
Salvini, via legge Mancino – “Nel 2017 non ha senso il “reato di opinione”.Un conto sono le minacce, gli insulti o l’istigazione al terrorismo, altra cosa sono le idee, belle o brutte, che si possono confutare ma non arrestare. Le idee non si processano, via la Legge Mancino”.