APPELLO AI/ALLE CANDIDATI/E AL PROSSIMO PARLAMENTO ITALIANO per una legge sul commercio equo e solidale
Mancano 20 giorni alle elezioni politiche e ormai programmi e promesse sono stati fatti e presentati ai cittadini e alle cittadine. Intanto il clima sociale non sembra essere quello di tranquillità e di pacifica convivenza, in un paese che sta affrontando molte sfide economiche, sociali e culturali che devono essere superate per poter garantire un futuro più giusto ed equo a tutti e tutte.
Anche il Commercio Equo e Solidale lancia il proprio appello ai candidati, auspicando che nella prossima legislatura venga ripreso l’iter di approvazione di una legge – quella sul Commercio Equo- che potrà contribuire non solo alla crescita di imprese che hanno come obiettivo supportare e far crescere modelli di economia sostenibili ed equi ma soprattutto imprese che garantiscono il rispetto dei lavoratori e dei diritti umani e ambientali delle comunità, portando avanti anche attività di informazione educazione e sensibilizzazione.
Il percorso normativo per definire e regolamentare il Commercio Equo e Solidale è stato avviato nel lontano 2006. Dieci anni dopo, nel marzo 2016, la Camera dei Deputati aveva finalmente approvato il testo di legge, ma poi l’iter si è interrotto al Senato e la conclusione anticipata della Legislatura ha vanificato un lavoro virtuoso di intesa fra Istituzioni e organizzazioni della società civile per dotare il nostro Paese – primo in Europa – di una legge ad hoc sul Fair Trade.
È per questo che le organizzazioni rappresentative del movimento del Fair Trade in Italia CHIEDONO A TUTTI I CANDIDATI/E di impegnarsi, se eletti, ad attivarsi per portare a compimento questo lavoro.
Un impegno preciso e pubblico affinché venga riattivato il percorso verso l’approvazione della legge sul Commercio Equo e Solidale ed in particolare: revisione e aggiornamento del testo nei primi 100 giorni, veloce calendarizzazione della discussione entro la fine del 2018 e tutto quanto deve essere fatto per l’approvazione entro la metà del 2019.
Sappiamo che tutto questo è possibile, ma che ci vuole la volontà politica e una visione di sviluppo più ampia e orientata alla garanzia dei diritti umani per tutti/e.
Firmate l’appello e l’auspicio è quello di ricominciare a lavorare insieme presto per ricostruire quel ponte tra cittadini, istituzioni, imprese e organizzazioni della società civile, che possa portare alla definizione di leggi utili e condivise.
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