Arabia saudita: cominciano le ribellioni contro l’abuso della tutela degli uomini di famiglia
In Arabia saudita le donne, anche quelle che lavorano, non hanno accesso diretto al proprio stipendio, non pssono sposarsi e non possono viaggiare senza l’autorizzazione del proprio padre o comunque di un tutore maschio. La novità è che molte cominciano a denunciare gli abusi dei loro guardiani.E’ ad esempio il caso di una donna chirurga in un ospedale di Medina il cui padre ha rifiutato ogni pretendente, costringendola ad una vita solitaria, per continuare a intascare il suo ottimo stipendio.
_ Grazie alla sua alta scolarizzazione e ad una buona conoscenza della legge islamica, la donna ha denunciato il genitore per aver esercitato il proprio ruolo di tutore in maniera arbitraria e contro i suoi interessi.
_ Dal 2006 la donna, che vive in una casa protetta per sottrarsi alle minacce del padre, è in attesa che un tribunale si pronunci sul suo caso nonostante abbia prodotto in tribunale diverse testimonianze che documentano gli abusi e le violenze a cui è stata sottoposta e le richieste di diversi corteggiatori interessati a sposarla.
_ Fino ad oggi l’unica risposta ottenuta dal giudice è quella di tornare al padre e cercare la riconciliazione.
_ Destino che condivide con le sue 4 sorelle anche esse costrette dal padre ad una vita da single.
Non si tratta di un fenomeno isolato: decine di donne hanno denunciato pubblicamente il comportamento scorretto dei loro tutori che agiscono solo per egoismo o gelosia, danneggiandole economicamente e impedendo loro di crearsi una famiglia alla quale aspirano.
La cosa ha suscitato un certo scalpore perché, tra le proteste di numerose attiviste dei diritti delle donne, all’Arabia saudita è appena stato assegnato un seggio al Women’s Rights Council delle Nazioni unite.
Wajeha al-Hawaidar, una nota femminista saudita, a cui è stato proibito di scrivere o di apparire in televisione, ha descritto l’obbligo della tutela maschile per le donne come una forma di vera e propria schivitù giacché priva le saudite di ogni minimo spazio di autonomia: non è infatti loro concesso di comprare neanche un telefono senza aver prima ottenuto il permesso.
_ “Questa legge – continua Wajeha al-Hawaidar – tratta le donne come i minori che non possono essere responsabili di se stessi allo stesso tempo dà tutti i poteri per gli uomini.”
In un recente rapporto pubblicato sul quotidiano pan-arabo Al-Hayat, corte per i diritti umani ha ricevuto 30 casi di “adhl” quest’anno – quasi certamente una sottostima.
_ I padri invocano l'{adhl} perché un corteggiatore non appartiene alla stessa tribù, o è membro di una tribù non abbastanza importante.
_ In altri casi, il padre vuole semplicemente continuare a percepire l’indennità che il governo dà alle donne single in famiglie più povere, che non possono permettersi una dote.
Il Corano mette in guardia gli uomini musulmani a non voler impedire per futili ragioni alle loro figlie, sorelle o parenti di sesso femminile, di sposarsi per non incoraggiare i rapporti sessuali fuori del matrimonio, ma la legge islamica punisce il reato sollevando la tutela maschile, niente di più.
_ Non mancano poi i giudici che punire le donne che denunciano i torti subiti con l’accusa di essersi ribellate contro i loro padri.
I giovani sauditi, del resto, imparano ad usare i loro diritti di tutela già a scuola, ed imparano anche compe punire corporalmente le donne che dovessero cercare di sottrarvisi.
Non tutte le donne vogliono veder abolito questo antico isitituto giuridico, alcune, come Radwa Youssef, che ha dato vita ad una campagna che dal 2009 ha raccolto 5.400, sostengono che sarebbe sufficiente ridefinirlo.
_ Radwa Youssef è infatti preoccupata che senza la guida di una figura maschile molte donne potrebbero sposarsi con la persona sbagliata e disonorare le loro famiglie.
_ Nella sua idea insomma i tutori maschi dovrebbero essere per le donne una sorta di guardie del corpo al servizio e protezione delle donne, si tratta di un ruolo di responsabilità non di una fonte di potere e per questo coloro che abusano del loro potere devono essere denunciati e obbligati a partecipare a sedute di riabilitazione per correggerne gli errori.
Nel frattempo comunque è importante che sempre più donne tentino di portare davanti ai tribunali i propri padri per abuso dell’autorità che la legge concede loro.
– {{Fonte}}: msnbc.msn.com
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