“ARABPOP. Arte e letteratura in rivolta dai paesi arabi”
Nell’ultimo numero di MEDITERRANEA – newsletter UDI Catania 01.06.20
Competenze e impegno di donne in un lavoro importante che mancava
Da anni seguo con interesse l’attività di Chiara Comito e spesso le sue comunicazioni hanno dato spunti per interventi su MEDITERRANEA.
Il libro che esce nelle librerie in questi giorni ci fornisce un aggiornamento sulle esperienze artistiche più attuali, diverse e connesse, nei paesi arabi. Un lavoro unico.
Qui di seguito una sintesi della presentazione, a cura della stessa Chiara, che ringrazio e aspettiamo a Catania.
“Esce finalmente in tutte le librerie e negli ebook store ARABPOP. Arte e letteratura in rivolta dai paesi arabi (Mimesis, 18 euro). ARABPOP racconta le rivolte arabe dal 2010 ad oggi dal punto di vista della produzione culturale dei paesi in cui sono nate: i protagonisti delle pagine del libro sono quegli intellettuali, scrittori, poeti, registi, artisti visivi, musicisti, attori, disegnatori e street artist che hanno vissuto le rivolte, a volte sulla loro pelle, e le hanno rielaborate nelle loro opere.
Il volume si compone di otto capitoli, ciascuno dedicato a una diversa espressione artistica e scritto da un’autrice diversa: narrativa, arte (Catherine Cornet), poesia (Silvia Moresi), musica (Fernanda Fischione), teatro-danza (Anna Serlenga), street art (Luce Lacquaniti), fumetto (Anna Gabai) e cinema (Olga Solombrino).
Troverete i libri e le poesie delle rivoluzioni, le canzoni e gli artisti che le hanno tradotte in musica, i film che le hanno raccontate sullo schermo, i danzatori che hanno messo in scena le istanze di libertà, diritti e uguaglianza, gli artisti visivi che si sono riappropriati di codici e icone del passato reinterpretandoli in chiave contemporanea, i disegnatori e gli street artist che hanno messo su carta e sui muri i segni e i sogni di quelle rivolte.
Ogni capitolo è a sé ma è collegato agli altri, in un gioco di specchi e influenze reciproche che fa capire come ogni esperienza artistica, seppur diversa e legata a un paese, sia connessa all’altra.
Si parla di pop, non solo in quanto espressione dal basso, ma anche in quanto esperienza artistica che si apre al mondo e diventa prodotto di consumo alla portata di tutti, a livello locale e internazionale.
Troverete anche: traduzioni inedite di poesie e canzoni, riproduzioni di opere famose, fotografie originali di murales, tavole di fumetti. Ogni dettaglio, ogni informazione, ogni artista e opera sono inquadrati nel loro contesto storico, sociale e culturale.
Tutto questo e moltissimo altro ancora, si trova in ARABPOP.
Le autrici del volume sono studiose, arabiste, interpreti, giornaliste, ricercatrici, docenti, traduttrici: tutte legate da un percorso di studi e professionale sul mondo arabo, tutte con un occhio particolare, curioso e attento alla produzione più contemporanea.
L’immagine di copertina, dal titolo “Protesting Women”, è un regalo dell’artista e disegnatrice libanese Lena Merhej, ed era già apparsa sul numero 12 della rivista a fumetti libanese Samandal: sono otto donne (come le autrici di ARABPOP) che protestano. Alcune hanno il velo, altre no. Una ha un megafono. Sono donne che reclamano i loro diritti, che gridano al mondo la loro esistenza e le proprie rivendicazioni, sono arrabbiate ma anche piene di vita e per questo ci sono piaciute al punto da metterle in copertina. (….)
Dal 2010 era evidentemente un gap da colmare: in sette anni dall’inizio delle rivolte, scoppiate sul finire del 2010, il mercato editoriale italiano era stato letteralmente invaso da romanzi e saggi sul tema delle “primavere arabe”, alcuni buoni, altri molto meno. Di buono c’era stato che la narrativa e poesia arabe avevano conosciuto un grande risalto, che erano nati blog, festival, rassegne, articoli sul tema: ma la letteratura era solo una parte del tutto. C’erano disegnatori, musicisti, cineasti, street artist che avevano cose intelligenti e originali da dire ma che erano ancora poco noti al grande pubblico. Lo strumento più forte, più solido, più incisivo per colmare il gap poteva essere un libro: un libro, sul pop arabo, in italiano, con contenuti inediti e originali.
Una raccolta di saggi/articoli, leggeri, snelli, scritti da esperti del settore che dessero una panoramica su quanto era stato prodotto a livello culturale negli ultimi anni sulle rivolte arabe, che quelle sì erano ben note al pubblico italiano. Un libro dal titolo accattivante, con una bella copertina, che potessero leggere tutti.”
Mediterranea a cura carlapecis@tiscali.it