Barriere architettoniche – le leggi ci sono, ma c’è chi non le rispetta. Nasce un libro bianco in materia di disabilità
Il Comune di Parma ha coordinato i lavori di un Tavolo nazionale per la stesura del Libro bianco in materia di disabilità , un testo guida per amministrator* locali e i tecnic* per pensare, progettare e costruire un ambiente accessibile a tutt*.
Il progetto, apertosi nel mese di luglio dello scorso anno, è stato pensato prima di tutto dal Ministro del Welfare ed è stato poi realizzato da associazioni che si occupano di disabilità (Fish, Fand e Fiaba), il ministero della Salute e quello degli Esteri, l’Università di Parma, Confindustria, le fondazioni Snaidero e Don Gnocchi, il centro di formazione Formez, il Comitato italiano paralimpico e la Regione Friuli Venezia Giulia.
In una sessantina di pagine il volume contiene numerose proposte legislative che, come sottolinea l’assessore comunale all’Agenzia per le politiche a favore dei disabili Giovanni Paolo Bernini, “promuovono la semplificazione e la definizione chiara delle responsabilità in materia di abbattimento delle barriere architettoniche“.
“Tra le proposte legislative – continua Bernini – c’è anche la raccomandazione di introdurre il “disability manager” per i Comuni con più di 50 mila abitanti“. Si tratta di una figura, già esistente in diversi Paesi europei, impegnata a 360 gradi nell’abbattimento delle barriere e quindi attiva su più settori: dall’urbanistica ai lavori pubblici, da trasporti locali alle scuole.
E i piccoli Comuni che non possono permettersi un manager dedicato? Per loro viene proposta la nomina a responsabile per la disabilità di un dipendente comunale, preparato appositamente con un corso di formazione ad hoc.
Un’altra proposta riguarda la creazione di incentivi per i privati, commerciant* o titolar* di locali pubblici, che decidono di rendere accessibili i propri esercizi.
Il Libro bianco non rappresenta però unicamente un insieme di strumenti e norme pratiche in materia di accessibilità , perché, conclude Bernini, “quello che si promuove non è solo un insieme di indicazioni tecniche, ma un salto culturale necessario nella formazione dei e delle professioniste dei vari settori. Il volume infatti nasce dall’idea che la disabilità è un concetto soggettivo che varia in relazione all’ambiente. Dunque, se nell’ambiente ci sono meno ostacoli, la disabilità diverrà meno impattante sulla vita delle persone“.
Per quanto riguarda il web, inoltre, verrà attivato un link sul sito del Ministero della Salute con la raccolta dei casi e delle buone pratiche in materia, permettendo ad ogni persona di segnalare un progetto oppure un’iniziativa. I progetti inseriti nel Libro Bianco e sul sito ministeriale varcano i confini italiani, guardando anche a casi esteri. Tra le proposte nel nostro Paese, Parma spicca con un piano di finanziamenti di progetti individuali di vita indipendente delle persone disabili. La rete Spezianet di La Spezia apre invece un percorso di accessibilità informatica.