BOLOGNA – A palazzo Malvezzi un ciclo di conferenze su “Il Genio della Donna. Artiste in Europa dal Rinascimento all’Età dei Lumi”
“Il Genio della Donna. Artiste in Europa dal Rinascimento all’Età dei Lumi” è il titolo del ciclo di conferenze dedicato alle donne artiste, curato da Vera Fortunati e Irene Graziani, e ospitato a palazzo Malvezzi (via Zamboni 13). L’ultimo appuntamento, prima della pausa estiva, è giovedì 10 maggio (ore 17,30), ed è dedicato alla presentazione del libro di Consuelo Lollobrigida “Plautilla Bricci, l’architettrice del barocco romano”. Vera Fortunati, Irene Graziani e Valeria Rubbi ne parleranno con l’autrice.
Il ciclo di conferenze, promosso e organizzato dalla Città metropolitana di Bologna in collaborazione con il Dipartimento delle Arti dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, intende divulgare gli esiti dei più recenti studi emersi in Italia e all’estero sul ruolo della donna nella storia dell’arte.
Dal Medioevo al Novecento il ruolo della donna a Bologna è stato particolarmente significativo sia nel campo delle arti figurative, che in quelli della letteratura e delle scienze.
Se lo Studium ha precocemente favorito la presenza femminile nella docenza universitaria, anche l’ambiente artistico si è dimostrato aperto all’attività delle donne artiste. Partendo dalla ricostruzione di questa storia – che ha dato vita nel tempo alla pubblicazione di studi monografici e a importanti mostre dedicate a protagoniste come Properzia de’ Rossi, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Ginevra Cantofoli, divenute ormai note al grande pubblico – è sorto a Bologna il “Centro di documentazione per la storia delle donne artiste in Europa” sotto la direzione scientifica di Vera Fortunati. Fondato nel 2007 per volere dell’Amministrazione provinciale di Bologna, contiene più di seimila voci di artiste che hanno operato in Europa dal Medioevo al Novecento.
Il ciclo si tiene nell’ambito delle attività del “Centro di documentazione per la storia delle donne artiste in Europa”, che ha sede in via della Rondine 3 a Bologna, presso l’Archivio storico della Città metropolitana.