BOLOGNA – Al museo LABORANTES (complesso Castello Manservisi) del comune Alto Reno Terme una mostra dei lavori di LUCREZIA BUGANE’
Ieri 9 luglio, si è inaugurata una mostra un po’ fuori dagli schemi. Si tratta dell’Atto Primo In Mezza Tinta del progetto illustrato sulle Veglie del Paese di Horror Vacui, di Lucrecè.
E’ come se, delle pagine di un libro, di un grande libro, fossero state staccate e incollata su dei pannelli di pioppo. Sono pagine che raccontano di uno strano sogno ambientato a Castelluccio.
E’ la storia o meglio le storie che le nonne o i nonni del borgo sussurravano nelle lunghe sere d’inverno quando televisione e computer erano ancora lontani. E, nel silenzio interrotto da un abbaiare lontano, si ascoltavano storie di strghe, di pozzi , di strani animali, di alberi antichi, di amori più o meno grandi, di cimiteri, di erbe miracolose o di potenti veleni ….tutto è stato trasfigurato da una mente creativa come quella Lucrèce (Lucrezia Buganè).
Così, antiche storie mutano in un racconto fiabesco che coinvolge chi si sofferma a decodificare quei segni miniati da Lucrecè che ricordano alcune grafie di Alfons Mucha e le folle animate di Brueghel il Vecchio ma anche il ritmo moderno del fumetto che non ha bisogno del simbolo alfabetico per dirsi. Ma Lucrezia Buganè non disdegna il racconto scritto così scrive le storie che inserisce in cartigli dal sapore antico.
Ma chi è Lucrezia Buganè? E’ nata nel 1989 si è diplomata in linguaggi del Fumetto alla Accademia di belle Arti di Bologna. I suoi lavori sono stati presentati al festival Komi Kazen , Cheap Green, e Eternepartenze. E’ stata anche finalista al concorso Coop for Words e al Premio Arturo Loira. Ha esposto alla Galleria Ono Arteall’Alliance Francaise e alla Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha pubblicto per le edizioni Scudo e per Art. Per Lavieri sono usciti tre volumi: Io dov’ero? – Il giorno in cui cadde il muro – Raperonzolo