BOLOGNA – Festival della Storia – Giornata di studi: L’invention de la femme au XVIIIème siècle
Giovedì 26 ottobre 2017 dalle ore 9,00 alle ore 19,00 nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze dell’Educazione G.M.Bertin in Via Filippo Re, 6 – Bologna si svolgerà la giornata di studio con gli interventi di: Elena Luppi, Yves Vargas, Raffaele Milani, Annie Ibrahim, René Lacroix, Gérard Bras, Magali Rigaill, Jean-Luc Guichet, Marta Cavazza e Paola Rudan.
Parlare di «invenzione della donna nel XVIII secolo» può sorprendere, perché, ovviamente, si è parlato delle donne in tutte le epoche; esse sono un tema della letteratura e della filosofia di ogni tempo, che si tratti di Platone, di Aristotele o di Aristofane, del romanzo cortese, del teatro classico, dei trattati pedagogici o della poesia.
Tuttavia, se è vero che prima del XVIII secolo si pensa talvolta anche alle donne, resta però che si può sempre pensare senza di esse; se togliete le donne dalle varie teorie, esse non cambiano affatto e perdono soltanto un oggetto. Le cose cambiano nel secolo dei Lumi: la donna diventa un anello concettuale della catena teorica, ed eliminarla renderebbe il pensiero caotico, cioè impossibile.
La donna è «inventata», edificata sul terreno della teoria, promossa al ruolo di concetto operativo. E’ per analogia con le donne dell’harem persiano che Montesquieu pensa la politica della corte del re di Francia, ed è a partire dai casi della sessualità femminile che Diderot scopre la relatività della morale ; è la civetteria femminile che serve da modello per mostrare il rilancio dell’economia (Mandeville, Melon) ; è il desiderio di piacere alle donne che unisce il prestigio sociale e il talento individuale secondo Helvétius, è la natura complessa della donna che spinge l’umanità alla socializzazione per Rousseau, è a partire dalla condizione delle serve che Beaumarchais, Da Ponte e Mozart costruiscono la critica del diritto feudale… Insomma, che si tratti di antropologia, di politica, di morale, di economia, di diritto, di storia, la donna diventa un elemento centrale di ogni concetto.
Sarà dunque utile studiare diversi autori e argomenti del secolo dei Lumi; inoltre cercare quelle rappresentazioni passate a partire dalle quali la donna è stata ricostruita come concetto, e poi vedere cosa diventa questa «invenzione» nelle epoche successive. Si dovrà anche collegare il discorso sulle donne alla realtà sociale, e interrogarci sulla contestazione delle donne come argomento di un’opera letteraria o filosofica, che presenti un superamento del concetto (Madame de Graffigny, Madame de Châtelet).
Il seminario è a cura del Laboratorio di ricerca sulle città, Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Scuola di Psicologia e Formazione Alma Mater Studiorum-Università di Bologna e “Groupe d’Etudes du Materialisme Rationnel” di Parigi. In collaborazione con Integrated Research Team Alma Gender Università di Bologna, Fondation Gabriel Péri, La Revue “La Pensée”, Centro Studi sul genere e l’educazione Dipartimento di Scienze dell’Educazione e Centro Studi Sara Valesio, Genus Bononiae.
L’intero programma del Festival è disponibile al sito www.festadellastoria.unibo.it/programm