BOLOGNA – L’artista Sabine Delafon è alla ricerca del suo doppio, ovvero, alla ricerca di se stessa.
Inaugura mercoledì 31 gennaio 2018 alle ore 17,00 presso la Biblioteca Italiana delle donne/Centro Documentazione/Associazione Orlando di Bologna (via del Piombo 5) l’intervento artistico di Sabine Delafon dal titolo Search my Double, a cura di Fulvio Chimento e Pasquale Fameli.
La mostra dell’artista francese si sviluppa in modo “itinerante”, coinvolgendo gli spazi interni della biblioteca, il Chiostro di Santa Cristina (sede anche del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna) e lo spazio urbano della limitrofa via Fondazza. In passato il progetto artistico è stato realizzato anche a New York, Roma, Parigi e Milano, è ora la volta di Bologna. L’intervento all’interno della biblioteca sarà visitabile fino al 14 febbraio, dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 18, mentre venerdì 9-14; la proiezione nel Chiostro sarà visibile dal 31 gennaio al 2 febbraio con orario 9-18.
Search my Double coinvolge attivamente anche gli abitanti della zona grazie alla collaborazione con la social street di via Fondazza, che nasce nel 2013 con lo scopo di favorire pratiche di socializzazione tra gli abitanti della strada. Di questa particolare esperienza, che deve i suoi natali alla fondazione del gruppo facebook Residenti in via Fondazza, si sono occupati tutti i maggiori organi di stampa nazionali, ma anche esteri, come recentemente il New York Times. Search my double è un progetto che si sviluppa nei giorni di Arte Fiera e rappresenta un modo per collegare idealmente le istituzioni culturali operanti all’interno di uno stesso territorio e la cittadinanza che vive attivamente lo spazio urbano.
Sabine Delafon è alla ricerca del suo doppio, ovvero, alla ricerca di se stessa. All’interno della Biblioteca Italiana delle donne interviene attaccando dei volantini su misura collocati tra gli scaffali che accolgono i libri in consultazione, nei fogli è presente la scritta: “Cerco me stessa, se conosci qualcuno che mi somiglia, contattami”, mentre sul fondo del foglio campeggia l’indirizzo mail dell’artista necessario per creare un primo contatto. Le parole vengono accompagnate da immagini/autoritratto ogni volta differenti, queste sono tutte fototessere realizzate a partire dal 1987 che rendono Sabine Delafon sempre “altra” da se stessa. Contemporaneamente il Chiostro di Santa Cristina accoglie un video della Delafon proiettato in loop all’interno di una delle cripte laterali del Convento: Ex (titolo dell’opera) è frutto del montaggio cronologico di oltre 2000 ritratti in formato fototessera che l’artista francese realizza a partire dall’età di dodici anni. Il video ha un carattere ipnotico e la sua fruizione all’interno della cripta accentua la dimensione intima del tema dell’identità, invitandoci a riflettere sulle differenti personalità che abitano in noi, ma al tempo stesso moltiplicando e allargando il nostro sguardo sulla realtà fenomenica.
Per quanto riguarda invece l’intervento specifico in via Fondazza Sabine Delafon irrompe nella quotidianità dello spazio relazionale coinvolgendo gli esercizi commerciali, gli artigiani e gli spazi creativi presenti nella strada. Prima di lasciare i suoi volantini affissi all’interno di questi spazi, infatti, Delafon racconta il progetto ai responsabili dei luoghi, rendendoli partecipi della narrazione del progetto e scegliendo insieme a loro il punto migliore in cui poter affiggere il materiale cartaceo. Gli abitanti stessi della via saranno dunque il tramite di una relazione potenziale che si innesca tra le opere e la loro autrice in cerca di identità.
In occasione dell’inaugurazione del progetto il 31 gennaio alle ore 17 presso la Biblioteca Italiana delle donne saranno presenti Sabine Delafon e i due curatori. Insieme sarà possibile eseguire una visita guidata che parte dalla Biblioteca per toccare il Chiostro di Santa Cristina e raggiunge i luoghi interessati dall’intervento artistico in via Fondazza. Il punto di chiusura del percorso è rappresentato da una visita allo spazio Carmen Avilia Fantomars, che accoglie la mostra della pittrice Angela Maltoni (Forlì, 1979) dal titolo Doppelganger (in tedesco “doppio viandante”). I dipinti di Angela Maltoni ben si integrano con la proposta artistica di Sabine Delafon, poiché la recente produzione della pittrice forlivese è tesa al superamento della dualità che condanna l’essere umano a scoprirsi staccato, e in un certo modo impermeabile, all’osmosi profonda con i suoi simili e con tutto ciò che lo circonda. In questa occasione verrà offerto un conviviale aperitivo.
BIOGRAFIA ARTISTA
Sabine Delafon (Grenoble, 1975) ha recentemente esposto: Be Careful, Benhadj Djilali, Berlino, 2017; The Hundred Years Gallery a cura di Jaime Valtierra, Londra, 2016; The Ghost Gallery, Parigi, 2016; noTitle, a cura di Sophie Yerly, Basel, 2016; Felice di vederti, Artissima, Torino, 2015; Vkunstfrankfurt, a cura di Cornelia Lauf, Glass Museum, Francoforte, 2014; Artopia a cura di Federica Tattoli, Milano, 2013; Museo Pecci a cura di Domenico Quaranta e Gloria Maria Cappelletti, Milano, 2013; Search my douche, a cura Caglar Kanzık, Istanbul; Ordinary Things, a cura di M.Stafford, Carrie Haddad Gallery, Hudson, New York; GE / 09, Fondazione Sandretto Rebaudengo a cura di Filippo Maggia, Guarene (CN), 2009. Ha eseguito performance e spettacoli a New York, Milano, Roma, Torino, Avignon, Parigi, Vienna e Varsavia. Nel 2009 è stata premiata con il Glocal Rookie of the Year di Bolzano e nel 2010 è stata selezionata per il Talent Prize, Montemartini, Roma. Tra i luoghi che l’hanno vista impegnata in residenze d’artista: Abate Zanetti, Murano (VE); Viafarini, Milano; Fondazione Spinola Banna, Poirino (TO).
BIOGRAFIA CURATORI
Fulvio Chimento (1979) attualmente vive e lavora tra Roma e l’Emilia Romagna. È ideatore della residenza d’artista Italia-Oriente (2012-2015) e del progetto espositivo itinerante Ailanto (2016), realizzato presso la Biblioteca Poletti di Modena e presso l’Orto Botanico di Palermo; nel 2016 cura Terzo Paradiso, una performance collegata al progetto internazionale di Michelangelo Pistoletto. È co-ideatore di EFFIMERA (due edizioni: 2016 e 2017), rassegna artistica dedicata all’arte mediale, organizzata in collaborazione con la Galleria Civica di Modena. Prende parte a incontri e seminari al Dams di Bologna, Accademia di Belle Arti di Ravenna, Accademia di Belle Arti di Bologna, Museo Carlo Zauli di Faenza, Museo MART a Rovereto. Nel 2014 pubblica Arte italiana del terzo millennio (Mimesis, Milano); offre il suo sguardo per i contenuti delle riviste Inside Art, Espoarte e Sturtup Magazine.
Pasquale Fameli (1986) è dottorando in Arti visive, performative, mediali presso l’Università di Bologna. Collabora al corso di Fenomenologia dell’arte contemporanea presso il medesimo ateneo, dedicando particolare attenzione alle esperienze extra-pittoriche del secondo Novecento. Negli ultimi anni ha pubblicato vari saggi in riviste scientifiche e cataloghi di mostre, ha steso monografie su artisti italiani e ha curato mostre per gallerie private e musei. Attualmente i suoi interessi di ricerca vertono prevalentemente sulle poetiche concettuali e comportamentiste degli anni Sessanta e Settanta, sulle ricerche verbo-visive del secondo Novecento e sui rapporti tra arte e nuovi media.
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BIBLIOTECA ITALIANA DELLE DONNE
Il Centro di documentazione, ricerca e iniziativa delle donne di Bologna nasce da un progetto dell’Associazione Orlando che lo gestisce in convenzione con il Comune di Bologna dal 1982. Il Centro si occupa di promuovere pensiero e protagonismo femminile nella società e sostiene il diffondersi di politiche e iniziative attente alle relazioni e alle differenze di genere. Parte integrale del Centro fin dalle origini è la Biblioteca Italiana delle Donne, a oggi la più importante biblioteca in Italia specializzata in cultura femminile, studi di genere e femminismo e l’Archivio di Storia delle Donne, aperto nel 2007 che contiene carte, documenti sonori, immagini relativi alla storia del Centro delle donne di Bologna e, più in generale, alla storia di gruppi, organizzazioni del femminismo italiano e internazionale.
La Biblioteca Italiana delle Donne è una biblioteca collegata all’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna.
Biblioteca Italiana delle Donne di Bologna Via del Piombo 5, 40125 – Bologna tel. +39 051 4299 411 – fax +39 051 4299 400 bibliotecadelledonne@women.it