BOLOGNA – oggi al Museo civico del Risorgimento un incontro per ricordare FIORENZA TAROZZI
Al Museo civico del Risorgimento oggi 16 ottobre 2018 dalle ore 15 alle ore 19 l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Bologna con la partecipazione del Dipartimento Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna propongono una conferenza su: Ricerca, insegnamento e “storia pubblica”: il lavoro di Fiorenza Tarozzi. I lavori saranno coordinati da Angelo varni e introdotti da Alberto Preti. Roberto Balzani parlerà su: “L’Ottocento “contemporaneo” di Fiorenza. Seguirannno le relazioni: La lunga e intensa collaborazione con il Museo del Risorgimento, con Mirtide Gavelli, Otello Sangiorgi – Il lavoro universitario con Luisa Avellini, Lilla Maria Crisafulli – Il mestiere, l’amicizia e la storia sociale con Paolo Sorcinelli – Ribelli, solidali, costruttrici: le donne di cui amava raccontare la storia, con Dianella Gagliani, Elda Guerra – Imparare il mestiere con Eloisa Betti, Simona Salustri – La storia del lavoro con Anna Salfi – Maestro e amico con Gianni Sofri
Fiorenza Tarozzi – 1948-2017
Il 15 luglio scorso è venuta a mancare Fiorenza Tarozzi. Aveva lasciato l’insegnamento nel 2016. Docente di Storia contemporanea, era entrata nell’Università di Bologna, nell’allora Facoltà di Magistero, nel 1971, e ha fatto parte del Dipartimento di Discipline storiche fin dalla sua costituzione. Allieva di Aldo Berselli, ha dedicato inizialmente la sua attività di ricerca alle origini del fascismo, alla storia del giornalismo, del socialismo e dell’anarchismo, del movimento cooperativo e soprattutto del mutualismo operaio ottocentesco, con i suoi risvolti sociali ed economici, su cui aveva pubblicato Il risparmio e l’operaio (1978). Senza abbandonare questi ambiti di studio – che scaturivano da un interesse profondo, radicato nella sua biografia personale e famigliare, per la storia “vista dal basso” – Fiorenza è venuta allargando i suoi interessi, negli anni ’80 e ’90, alla storia sociale, alla storia delle donne, del rapporto fra donne e lavoro, agli approcci culturali e antropologici di quei soggetti della storia, a lungo trascurati dalla storiografia tradizionale. Ne sono scaturite le monografie sulla storia della salute (1990), sulla “morte laica” (1998), sulla storia del tempo libero (1999), su donne e cibo (2003), con particolare – anche se non esclusivo – riferimento cronologico a quel “lungo Ottocento”, a cui ha dedicato parte importante della sua attività, come presidente del Comitato di Bologna dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, portando anche qui la sua attività di ricerca sui terreni nuovi della storia culturale, (Gli italiani e il tricolore, con G.Vecchio, 1999). L’attenzione ai tempi e ai modi dell’emancipazione femminile e la collaborazione con istituzioni storico-culturali nelle quali ha rivestito ruoli di responsabilità scientifica (dalla Fondazione Argentina Altobelli all’Istituto Cervi, al Centro di documentazione e alla Biblioteca delle donne) l’hanno portata a dare un importante contributo alla storia delle donne, il più delle volte nell’ambito di progetti collettivi di ricerca, di cui è stata componente, responsabile o promotrice, da Donne guerra e politica (1994) a Le italiane a Bologna (2013), fino al progetto sui profili delle sindacaliste emiliano-romagnole fra il 1880 e il 1980. L’ampiezza dei suoi interessi di studio le ha consentito di tenere, nella Facoltà di Lingue e letterature straniere, poi nella Scuola di Lettere e Beni culturali e in diversi Master, insegnamenti che vanno da Storia contemporanea a Storia sociale, a Storia delle donne in età contemporanea. E’ stata presidente del corso di laurea magistrale in Lingue e cultura italiane per stranieri. Per molti di noi, dentro e fuori dall’Università, è stata un’amica e una compagna di lavoro intelligente e vivace, propositiva e generosa. Sarà difficile scordarla. (Alberto Pret)