A 15 anni dalla fine del conflitto in Bosnia ed Erzegovina (1992-1995), le donne vittime di stupro e di altre forme di violenza sessuale non hanno ancora ricevuto giustizia. Molte delle sopravvissute soffrono ancora di gravi problemi fisici e psicologici.Amnesty International ha visitato la Bosnia ed Erzegovina a dicembre 2008 e a marzo 2009 per incontrare le donne sopravvissute alla violenza sessuale. Le donne hanno raccontato le loro esperienze esprimendo un forte desiderio di giustizia per le violazioni dei diritti umani subite durante la guerra.
_ Tali crimini contro le donne si sono verificati su vasta scala durante la guerra e la sofferenza per molte sopravvissute continua. Lo stress post-traumatico è frequente in molte donne.
_ Alcuni degli effetti psicologici sono: incubi, depressione, mancanza di memoria, scarsa concentrazione, ansia, sfiducia nei confronti degli altri, insicurezza, vergogna e sensi di colpa. Tra gli effetti fisici si riscontrano mal di testa e altri dolori, disfunzioni sessuali, insonnia e problemi di carattere ginecologico.

Migliaia di donne sopravvissute alle violenze hanno anche perso i loro familiari. Molte sono rimaste senza alcuna fonte di reddito né supporto psicologico. Spesso non sono in grado di trovare o mantenere un lavoro a causa del loro stato psicologico, rischiando la povertà. Alcune donne non hanno fatto rientro alle loro case perché continuano a temere per la propria sicurezza. A causa della stigmatizzazione, molte vivono ai margini della società.

Secondo il diritto internazionale sui diritti umani e il diritto umanitario, l{{a Bosnia ed Erzegovina è obbligata a fornire assistenza sanitaria e riparazione alle vittime}}. Le autorità hanno il dovere di indagare efficacemente e indipendentemente tutte le accuse di crimini di guerra e contro l’umanità e assicurare i responsabili alla giustizia.

Amnesty International è preoccupata perché le autorità della Bosnia ed Erzegovina sono venute meno ai loro obblighi nei confronti di migliaia di donne sopravvissute alla violenza sessuale.

{{La maggior parte delle sopravvissute non hanno avuto accesso a un rimedio efficace}}. I responsabili degli stupri continuano a sottrarsi alle indagini e alla giustizia. Alcuni occupano posizioni di potere e molti vivono nelle stesse comunità delle loro vittime. Solo pochi colpevoli sono stati assicurati alla giustizia attraverso i tribunali internazionali e nazionali.

Le autorità della Bosnia ed Erzegovina forniscono un sostegno economico e assistenza sociale alle vittime civili di guerra, sia nella Federazione della Bosnia ed Erzegovina che nella Repubblica Srpska, le due entità semi-autonome della Bosnia ed Erzegovina create dopo la guerra. Tuttavia,{{ le autorità hanno ampiamente fallito nell’assicurare un’adeguata riparazione alle vittime della violenza sessuale}}. Vi sono profonde lacune nelle leggi e nel modo in cui esse discriminino le donne vittime di violenza sessuale.
_ Molte sopravvissute non sono riconosciute come vittime e pertanto viene negato loro il diritto ad alcune forme di riparazione.

Nella Repubblica Srpska, la legge sulla protezione delle vittime civili di guerra prevedeva la registrazione delle richieste di riparazione entro il 31 gennaio 2007. Tuttavia, {{molte delle donne con cui Amnesty International è riuscita a parlare}} e che avrebbero dovuto avere diritto alla riparazione, {{erano troppo traumatizzate per farsi avanti e depositare la domanda}}.

Altre non erano al corrente del termine, altre ancora non sono riuscite a ottenere nei tempi previsti tutta la documentazione medica necessaria a supporto della loro domanda. Scaduto il termine del 31 gennaio 2007, tutte le richieste di riparazione, comprese quelle delle vittime di stupro, sono state automaticamente respinte.
_ Le autorità hanno, inoltre, dichiarato di non aver conservato il dato relativo a quante donne abbiano ricevuto assistenza sociale a causa del loro status di vittime civili di guerra nella Repubblica Srpska.

– [Firma l’appello di Amnesty->http://www.amnesty.it/flex/FixedPages/IT/appelliForm.php/L/IT/ca/208]

– Leggi il rapporto di Amnesty “[Giustizia per chi? Le donne di Bosnia-Erzegovina l’aspettano ancora->http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2629]”