BUON NATALE – UNA POESIA IN REGALO
FRANCESCO LENA ( nato nel 1943 a Cenate D’Argon Bergamo, infermiere in pensione, ha partecipato nel sindacato Cgil come delegato di reparto) ha mandato alla redazione un regalo: questa poesia per il Natale 2016. Tutte noi lo lo ringraziamo e, a nostra volta, regaliamo a lui e a chi ci legge altri versi scritti in Natali lontani da Anna Maria Cànopi e Giuseppe Ungaretti
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Francesco Lena – Natale 2016
Anche quest’anno è arrivata la festa più bella, il Natale, porta sempre gioia e fa sognare,
la nascita di Gesù Bambino con la sua luce, ci apra gli orizzonti e una società più giusta si possa realizzare.
Questa festa speciale, porta freddo e neve e le bellezze della natura da ammirare,
da coltivare, rispettare, un’ equa distribuzione delle risorse e ogni persona abbia il pane da mangiare.
Questa simpatica festa, ci doni l’impegno per far si che i bambini non siano sfruttati e maltrattati,
ma possano avere il diritto di giocare, vivere sereni, con bontà e affetto essere amati.
Il Natale festa meravigliosa, faccia scoccare in noi la scintilla che accende la fiamma che scalda ogni cuore,
portare calore un sorriso e l’ascolto agli anziani, il tempo donato a loro è per tutti salutare.
In questo magnifico Natale assumiamo la responsabilità, di utilizzare l’intelligenza con pura onestà per amare,
sensa maltrattamenti, ma con umanità, dolcezza, voler bene alle donne, la loro dignità è da rispettare.
In questa dolce festa, vorrei che sparisse l’indifferenza e crescesse in ogni luogo l’albero della responsabilità,
con tanti rami, i suoi frutti siano, diritti e valori umani, per portare nel mondo giustizia sociale e solidarietà.
In questa splendida festa, sarebbe bello vedere fiorire nelle persone la gentilezza e la tenerezza,
da donare agli ammalati, assieme al diritto alle cure, un affettuoso abbraccio e una carezza.
In questo Natale, prendiamo l’impegno di raggiungere un grande obiettivo, quello di abolire la guerra,
portare nel mondo buona armonia, fratellanza e pace in ogni angolo della nostra madre terra.
C’è bisogno di un Natale con meno egoismo e più ospitalità, le persone siano salvate nel nostro mare,
diventi un luogo di vita, a questi fratelli, spunti l’alba per un futuro migliore, hanno il diritto di sperare.
La felicità non è vivere e sentirsi grandi in cima alla montagna con illusa superiorità,
Ma quella di essere umili, assieme agli ultimi, a condividere un pezzo di pane, li si trova, il valore della vita e umanità.
Se tutto questo con il nostro impegno, si avvererà e farà vincere nella società, l’amicizia, la pace e l’amore,
allora sarà per tutti sempre Natale e saremo sereni, in un mondo migliore.
ANNA MARIA CÀNOPI
(Pecorara 1931)
«Altro Natale»
Altro Natale:
culle insanguinate
senza lacrime di madri,
pianti sconsolati di fame
senza latte, senza pace,
senza ninne nanne.
Altro Natale
non con il piccolo presepe
tra gente semplice, fedele,
ma su strade d’asfalto,
tra l’urlo dei motori
nel brivido della morte violenta.
Altro Natale
senza compassione
dove Tu, Dio,
vuoi nascere ancora
per amare con cuore d’uomo.
Vieni, non mancare,
perché c’è sempre Lei ad aspettarti
in mezzo a noi:
la Povera,
la Vergine,
la Madre.
GIUSEPPE UNGARETTI Milano «Natale» 1970
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.