Caldoro denunciato per la mancata applicazione della 194 in Campania
Questa mattina l’avvocata Maria Giorgia Di Gennaro, ha depositato presso la Procura della repubblica di Napoli l’esposto-denuncia per le gravissime responsabilità dell’On. Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, circa omissioni ed ostacoli nell’applicazione della legge 194, su mandato dell’UDI di Napoli, del Comitato legge 194, la rete campana delle donne di SEL, dell’associazione della casa delle donne di Napoli.Questa mattina l’avvocata Maria Giorgia Di Gennaro, ha depositato presso la Procura della repubblica di Napoli l’esposto-denuncia per le gravissime responsabilità dell’On. Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, circa omissioni ed ostacoli nell’applicazione della legge 194, su mandato dell’UDI di Napoli, del Comitato legge 194, la rete campana delle donne di SEL, dell’associazione della casa delle donne di Napoli.
Il Presidente della Regione Campania è commissario straordinario per la Sanità in Campania ed è titolare delle competenze di cui si lamenta il mancato esercizio, per cui l’esposto di cui si pubblicano le parti salienti
quali:
– L’omissione dell’invio al Parlamento e al governo del rapporto annuale sulla 194 in Campania
– I continui ed impuniti comportamenti omissivi che avvengono all’interno degli Ospedali pubblici allorquando addirittura semplici dipendenti, quali portantini, infermieri ed in genere personale paramedico, sollevano obiezione di coscienza nel prestare assistenza dovuta alle pazienti che si sottopongono ad interruzione volontaria di gravidanza entro la 12esima settimana e perfino alle pazienti sottoposte ad aborto terapeutico
– Il verificarsi frequente di dinieghi alle pazienti anche per la somministrazione e la prescrizione della così detta “pillola del giorno dopo”.
– La mancanza di interventi volti a favorire l’applicazione della legge ha nel tempo prodotto un regime di non governo e di arbitrio da parte dei singoli operatori e delle direzioni sanitarie che con vari pretesti e pretese “razionalizzazioni” hanno cancellato interi reparti mortificando le utenti e disinformandole tanto da indurle al ricorso all’aborto clandestino, chiara ed evidente violazione del diritto alla salute nonché dell’articolo 19 della suddetta legge 194/78.
– I comportamenti omissivi delle strutture ospedaliere e delle ASL, di diretta competenza del Presidente, determinano un perenne stato di emergenza e fibrillazione del servizio di IVG, favorendo la crescita di pratiche abortive illegali soprattutto tra le cittadine migranti che risultano essere le principali vittime di queste disfunzioni.
– La mancata attivazione di una linea di prenotazioni, a causa della presunta impossibilità di impiegare personale interno, che all’occorrenza solleva troppo spesso comunque obiezione, ed a causa della mancata attivazione delle necessarie linee informatiche ai consultori (sistematicamente depotenziati e mortificati), produce l’esito di costringere le utenti a vagare di struttura in struttura, col rischio dello scadere dei tempi necessari per sottoporsi all’intervento (La legge su questo punto è chiara e prescrive che le prenotazioni tengano conto del numero di settimane di gravidanza per stabilire le priorità di intervento).
Udi di Napoli, Il comitato per la 194, La rete Campana delle donne di SEL, La Casa delle donne di Napoli
Lascia un commento