E’ stata necessaria una mezza sollevazione popolare, via social, perché il governo annunciasse precipitosamente che l’icona sessista dell’app “Immuni” verrà cambiata. Sul sito istituzionale dedicato all’applicazione, due finestre mostravano l’una una donna intenta a cullare il proprio neonato, l’altra un uomo al pc, presumibilmente, al lavoro.

La ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, era intervenuta spiegando che dalla ministra dell’Innovazione, Paola Pisano, erano venute rassicurazioni sul cambio dell’immagine, un cambio che avrebbe segnato l’intera campagna di comunicazione.

Due le domande, che sorgono spontanee ma non per questo meno allarmate:

  1. dove vivono, in che mondo vivono, coloro che immaginano e coloro che approvano, seppure in emergenza (questa sarà la giustificazione), questo tipo di stereotipi?
  2. se, come annunciato, il cambio dell’immagine consisterà in una semplice inversione dei ruoli, con il papà che culla il neonato, e la mamma che lavora al pc, allora, se possibile, siamo messi/e ancora peggio. La domanda è: quanti secoli dobbiamo ancora aspettare perché chi governa questa società si renda conto che il mondo è cambiato?