CASTIGLIONCELLO – al Festival Inequilibrio: INFANZIA FELICE – Uno spettacolo frutto di una lunga indagine sul tema della “pedagogia nera”
Antonella Questa debutterà in prima nazionale, il 7 luglio 2018, alle ore 21 con il nuovo spettacolo INFANZIA FELICE nell’ambito del Festival Inequilibrio a Castiglioncello.
Lo spettacolo è il frutto di una lunga indagine sul tema della “pedagogia nera”, ovvero sulla relazione tra adulti e bambini nell’ambito dell’educazione. Antonella ci racconta attraverso il linguaggio della fiaba e con l’abituale ironia una tematica delicata, cercando di sollevare la riflessione su quei bisogni primari quali ascolto, affetto ed empatia che stanno alla base di un’infanzia felice e che nella società odierna spesso faticano ad emergere.
Cosa fare di fronte alla crescente maleducazione dei bambini? Cosa sta succedendo nel rapporto tra scuola e famiglia? Come mai il “bullismo” è dilagante? Dove affondano le radici i nostri comportamenti aggressivi sempre più diffusi?
A queste ed altre domande prova a rispondere Antonella Questa nel suo nuovo lavoro “INFANZIA FELICE”, che debutterà, in prima nazionale, al Festival Inequilibrio di Castiglioncello il 7 luglio prossimo.
Lo spettacolo è frutto di una lunga indagine sul tema della “pedagogia nera”, ovvero sui metodi educativi, spesso violenti, messi in atto sui bambini nei secoli scorsi e che hanno progressivamente diminuito, se non addirittura annientato, quelle caratteristiche innate in tutti gli esseri umani: l’empatia e l’ascolto. Antonella ci racconta attraverso il linguaggio della fiaba e con l’abituale ironia che la caratterizza, una tematica estremamente delicata, provando a sollevare una riflessione sui bisogni primari alla base di un’infanzia felice e che, nella società odierna, pare siano poco considerati.
“Mi sono chiesta che tipo di educazione esista oggi, cosa stia succedendo ai bambini nelle scuole e nelle famiglie, bambini che – sottolinea Antonella Questa – dalla cronaca sono spesso protagonisti di episodi di bullismo, bambini che strillano in ogni dove per qualsiasi cosa, spesso definiti “viziati e capricciosi”. Mi sono chiesta anche se esista un collegamento tra questa generazione di bambini e la rivalità evidente tra genitori ed insegnanti, in merito alla responsabilità educativa. Ho iniziato la ricerca, partendo da diversi saggi tra cui il libro di Katharina Rutschky, sociologa e scienziata dell’educazione, che pubblicò a Berlino nel 1977 “PEDAGOGIA NERA”, una raccolta di saggi e manuali sull’educazione dei bambini. Un lungo viaggio umano e scientifico all’interno dei metodi educativi elaborati per crescere dei bravi adulti obbedienti attraverso la repressione delle loro emozioni, ignorando i loro bisogni, manipolando la loro volontà e per questo usando la violenza fisica e psicologica, l’autoritarismo in famiglia e a scuola, ovvero tutto quello che il regista Haneke ha molto ben descritto nel pluripremiato film “Il nastro bianco.”
Antonella ha poi approfondito il lavoro di questi mesi intervistando anche insegnanti e genitori, arrivando così ad unire tutti gli elementi per dar vita ad una fiaba. Una fiaba in cui i protagonisti sono gli adulti, la maestra Caramella, la mamma Martina, il gatto Paco, il principe color del mare…………….personaggi che ruotano intorno al mondo dei bambini di una classe elementare e come di consueto Antonella li impersonerà tutti.
“Mi è venuto spontaneo – prosegue Antonella Questa – guardare a cosa succede oggi che quei metodi educativi sono stati banditi in famiglia e negli istituti scolastici, oggi che nelle aule non ci sono più banchi disposti rigidamente in un solo senso o cattedre rialzate, che il maestro non usa più la bacchetta sulle dita o si permette di legarti le mani dietro la schiena, come succedeva ai miei tempi, che i genitori si limitano alla sculacciata ogni tanto o al classico schiaffone per il quale ‘non è mai morto nessuno’.
In questo spettacolo Antonella racconta di un tempo lontano – eppure così vicino – in cui i figli sono maleducati e capricciosi, i genitori e gli insegnanti si fanno la guerra e lo Stato complica le cose con leggi che trasformano le scuole in aziende, anziché in luoghi d’istruzione per eccellenza.
“La fiaba è un esercizio di stile – conclude Antonella Questa – che mi consente di sdrammatizzare utilizzando una narrazione più leggera e, nello stesso tempo, mi permette di lanciare un messaggio positivo e di speranza. I bambini sono il nostro futuro. Se sogniamo un mondo di pace e serenità, dobbiamo proprio ripartire da loro e dal nostro rapporto con loro. Il lieto fine ci sta aspettando!”
Dopo la vecchiaia, il tradimento, le dipendenze comportamentali al centro di Vecchia sarai Tu, Svergognata e Un sacchetto d’Amore, altre tematiche sociali di grande rilievo finiscono nell’obiettivo di Antonella Questa che fotografa con maestria vizi, difetti e virtù individuando sempre una via d’uscita che porta ad una “resurrezione” personale dei protagonisti. Altri personaggi straordinari si aggiungono, dunque, alla “galleria umana” che Antonella, sola in scena, propone con notevole successo proprio per la capacità di cogliere i numerosi volti dell’animo umano e delineare i contesti familiari, con il linguaggio comico e ironico che caratterizza il suo teatro.
INFANZIA FELICE di e con Antonella Questa – coreografie e messa in scena Magali B – Cie Madeleine&Alfred – disegno luci Daniele Passeri – scenografia Daniele Passeri – organizzazione generale Serena Sarbia
– costumi Sara Navalesi – assistenza tecnica Marco Oligeri – produzione LaQ- Prod in collaborazione con Pupi&Fresedde Teatro di Rifredi e con Festival InEquilibrio – Armunia