Che genere di lavoro? Donne fra occupazione, disoccupazione e mala occupazione
L’associazione “ventunesimodonna” ha organizzato un laboratorio di discussione per consentire alle donne di esprimere il loro pensiero sul lavoro. Il laboratorio assume particolare importanza perchè si inserisce nel dibattito politico e culturale che si sta sviluppando attorno al lavoro.Il titolo “Che genere di lavoro?” ed il sottotitolo “ Donne fra occupazione, disoccupazione e mala occupazione” presentano il progetto.
Il titolo giocando sul doppio significato della parola genere (intendendo genere come femminile e come tipo) unisce la deriva che il lavoro sta avendo, per le donne ed anche per gli uomini.
Il sottotitolo “{Donne fra occupazione, disoccupazione e mala occupazione}” entra nel merito e parla chiaro. Al momento attuale ci sono donne e uomini che lavorano con regole di serenità, economica e personale, ci sono uomini e molte donne che non trovano lavoro e formano una nuova classe di poveri, ci sono uomini e donne che lavorano troppo, spesso per obbligo non per scelta, e non sempre con remunerazioni di civiltà. Mentre il lavoro continua a diminuire…
Le donne dell’associazione si chiedono come sia stato possibile che il lavoro da diritto e dovere, da strumento di emancipazione, indipendenza, autonomia, libertà sia ridiventato un problema, una nuova “questione sociale” di ottocentesca memoria.
Lo stimolo che ha fatto nascere l’idea di un laboratorio è avere, a partire dai vissuti individuali, un quadro ragionato a più voci di donne e uomini, invitati al confronto perchè l’associazione nel suo statuto fa dell’apertura al dialogo con gli uomini un valore.
E’ questo il punto della loro elaborazione di gruppo che vogliono condividere.
Viene considerato lavoro qualsiasi attività retribuita.
Il lavoro è stato costruito dagli uomini per gli uomini giovani, bianchi, in salute, indipendenti, ha regole maschili, come peraltro la politica.
Il lavoro di cura che le donne svolgono da sempre all’interno delle mura domestiche non è considerato lavoro, non produce reddito (famigliare e nazionale) e non ha riconoscimento di valore sociale.
Le donne sono entrate nel mondo del lavoro, accettando le regole esistenti come le uniche possibili.
Hanno inizialmente svolto i lavori “di cura” e sono state escluse dai lavori “per uomini” a cui sono arrivate successivamente…
Non hanno fatto richieste di cambiamenti radicali, se non degli “aggiustamenti” sulla maternità, considerata, comunque ancora oggi un deterrente all’assunzione… zavorra, peso economico insostenibile non valore sociale.
Queste regole a cui le donne si sono adattate le hanno per lungo tempo tenute lontano dai luoghi delle decisioni… ma sono riuscite a rompere il “soffitto di cristallo” occupando posti nei quali si decide.
Ma… solo alcune, oltre ad occupare il posto in cima, hanno messo in discussione i modelli maschili di organizzazione del lavoro, hanno avanzato proposte ed ottenuto qualche cambiamento delle regole molte delle quali non vanno bene per le donne, ma neanche per gli uomini.
E’ necessario modificare le regole che normano il lavoro e le donne vogliono e devono essere protagoniste di questa riscrittura, a partire dalla conciliazione e dalla condivisione per entrare nello specifico di genere.
In questo scenario inquietante è difficile dare soluzioni, ma è importante prendere coscienza, avere un quadro di riferimento e contribuire alla ricerca di soluzioni nella sfera personale e sociale-istituzionale.
Dopo l’introduzione e la visione di un interessante filmato prodotto da “ventunesimodonna”, due gruppi hanno approfondito i temi della conciliazione e della condivisione attorno a cui è avviato da anni un dibattito nel mondo delle donne.
Come è possibile conciliare i tempi del lavoro con i tempi della cura? Lavoro e famiglia devono necessariamente confliggere? Non è possibile tenere insieme le due sfere? E la questione non riguarda solo le donne, anche gli uomini fanno fatica a conciliare lavoro e vita…..
Importante anche l’aspetto della condivisione che investe la sfera della famiglia, la coppia. Alla ricerca di un nuovo equilibrio nella gestione della sfera domestica, al superamento degli stereotipi ed alla intercambiabilità dei ruoli.
Interessanti le riflessioni personali e le proposte emerse dai due gruppi che le donne dell’associazione intendono elaborare e restituire per ulteriori approfondimenti che verranno organizzati dopo le vacanze estive.
I [materiali di studio->https://www.mediafire.com/folder/467tna6ttrp6s/Donne_e_lavoro] sono consultabili sul sito dell’associazione http://ventunesimodonna.blogspot.it
Gli atti finali della prima fase del laboratorio saranno consultabili appena possibile.
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