La crisi globale va guardata in faccia. Ha un volto umano, quello dei 46 milioni di poveri che si aggiungono ai 100 milioni già previsti entro il prossimo anno dalla Banca Mondiale. World Vision Italia chiede ai Governi del G20 che il prossimo 2 aprile si incontreranno a Londra, di mettere le popolazioni più vulnerabili al centro delle loro decisioniA pagare maggiormente per questa crisi saranno le popolazioni del Sud
del mondo, quelle che già negli anni scorsi soffrivano per il rincaro
dei generi alimentari, per l’assenza di servizi sociali di base e per
gli effetti del cambiamento del clima.

Le economie dei Paesi in via di sviluppo (Pvs), e i loro cittadini,
risentiranno della riduzione dei consumi del mondo industrializzato e
quindi delle esportazioni, del calo degli investimenti esteri diretti
e del turismo.
_ Per la prima volta diminuiranno anche le rimesse degli
immigrati, che per molte famiglie nei paesi del Sud costituiscono la
principale fonte di reddito.
_ Come affermato dal Ministro della
Cooperazione allo Sviluppo inglese, Douglas Alexander, se qui la gente
rischia di perdere il posto di lavoro, nei Pvs la gente rischia di
perdere la vita. Per questo l’{{Aiuto Pubblico allo Sviluppo nei
prossimi anni sarà ancora più necessario}}.

La recessione avrà un impatto sociale a tutte le latitudini, molto più
pesante sulle popolazioni che già oggi vivono in un grave stato di
povertà.

World Vision Italia chiede al G20 di {{predisporre misure ad hoc per
proteggere i gruppi più vulnerabili}}, in primis i bambini e le loro
madri che vivono nei paesi a basso reddito.

{{Riforme del sistema economico e finanziario internazionale}} sono
necessarie per affrontare questo preoccupante momento storico.
Affinché risultino efficaci, devono essere formulate con l’{{obiettivo
di migliorare la vita delle persone}}, prendendo atto e riducendo le
forti disuguaglianze che spaccano l’umanità.

Word Vision Italia crede che la crisi vada affrontata investendo nel
capitale umano che abita il pianeta. Invitiamo il G20 a concentrare la
sua attenzione sulle singole persone e sulle comunità. E’ dai bisogni
degli individui che bisogna ripartire per costruire un assetto
internazionale post-crisi più equo e giusto.

Il passo più urgente da compiere è investire nell’assistenza sanitaria
preventiva e di base, un modo per garantire il diritto alla salute ai
bambini dei paesi poveri, ma anche un modo per uscire dalla crisi. E’
ormai assodato, ma ancora ignorato nella pratica, che cittadini più
sani costituiscono un motore di crescita economica (rapporto “[Chi
tiene il conto?->http://www.worldvision.it/news_pubblicazioni_chi-tiene-il-conto-.php]”

Infine, questa crisi ci insegna che {{la povertà non è arginabile}}: gli
effetti della miseria non si fermano alla frontiera, ma dilagano in un
mondo sempre più interconnesso.
_ La precarietà della vita che
caratterizza i tanti Sud del mondo non può continuare a essere
ignorata. Siamo di fronte a una crisi globale, ed è solo assumendo
responsabilità globali che va affrontata.

– {{Per ulteriori informazioni}}:

[World Vision Italia Onlus->http://www.worldvision.it]
_ Via Boezio 6 – 00193 – Roma
_ info@worldvision.it
_ +39 (0)6 328 03 437