Chi vuole la mamma vada a farle visita
Signor Adinolfi, mi faccia il favore, invece di creare una confusione di cui non sentiamo assolutamente la mancanza e offendere il prossimo, si faccia una bella partita a poker (quello sì che le viene bene) oppure vada a trovare la sua mamma e le chieda qualche consiglio, coerentemente al titolo del suo libro.”Nell’aprile del 1993 mi sono sposato e il mio matrimonio è finito nel 1999 perché mi sono innamorato di un’altra donna, che non è la donna con cui convivo adesso” dichiarava nel 2007 in una intervista Mario Adinolfi, ovvero l’autore di “{Voglio la mamma}” che, il 25 aprile, con questo stesso titolo presentava la rete che – asserisce – dovrebbe avviare “un dibattito serio e articolato sulla difesa della vita e della famiglia”. Famiglia di cui sappiamo, attraverso le sue stesse parole, essere egli un vero esperto e un vero paladino.
Il suo “Voglio la mamma” sarà presentato anche a Montecitorio il 5 maggio … Adinolfi le date e gli spazi se li sceglie con cura e con modestia.
La scelta della data, nel giorno dedicato alla liberazione dal nazifascismo, sarebbe, sempre a detta di Adinolfi, non certo una scelta inopportuna, anzi, una occasione per fare uscire la sinistra da “riflessi condizionati” e con questo intento partirà subito con un tour in tutta la penisola per diffondere la neonata associazione di gruppi locali
“{Voglio la mamma}”, testimoniarne le ragioni, battersi per la “famiglia naturale” e “la difesa dei deboli”, dei bambini che hanno diritto a una madre e un padre e non a un ‘genitore 1 e genitore 2′ (per sua definizione: due che si possono stufare della ‘macchina nuova”), dei bambini che non possono essere abortiti per partecipare al “Grande Fratello”, di anziani malati che vengono eliminati con il cloruro di potassio. Chi non la pensa (?) come lui diventa quasi un nuovo Mengele, sappiamo come le donne che compiono la dolorosa scelta dell’IVG poi se ne vadano dritte-dritte a partecipare a qualche show televisivo così come tutte coloro che curano quotidianamente gli anziani di casa tengano pronte scorte di cloruro di potassio per eliminare il nonno e andarsene dal parrucchiere. “Voglio la mamma” si presenta come difesa di chi non ha voce e “una nuova resistenza”, ora sappiamo anche perché la si fa nascere il 25 aprile.
Il 5 aprile era stato in piazza del Pantheon per il debutto romano delle “{Sentinelle in piedi}”, per la bellezza di una intera ora, fermo come una roccia a testimoniare con loro il dissenso dal Disegno di Legge Scalfarotto che sarebbe una vera minaccia alla libertà di espressione “con la scusa di voler combattere l’omofobia”. Bravo, quante pretese hanno questi omosessuali !
Se non bastasse, l’appello di Adinolfi è diretto al presidente del Consiglio: “Serve a sinistra una nuova resistenza per tutelare vita e famiglia”.
Signor Adinolfi, mi faccia il favore, invece di creare una confusione di cui non sentiamo assolutamente la mancanza e offendere il prossimo, si faccia una bella partita a poker (quello sì che le viene bene) oppure vada a trovare la sua mamma e le chieda qualche consiglio, coerentemente al titolo del suo libro.
Abbiamo fiducia che la sua mamma, essendo donna, possa spiegarle qualcosa, almeno sulla vita.
Lascia un commento