CHIOGGIA – Nostalgie avvelenate del “Me ne frego” in riva al mare.
Stabilimento fascista di Chioggia. E’ arrivata la Digos e li ha denunciati tutti.
Sulla spiaggia fascista sono arrivati gli agenti della Digos e della polizia scientifica. I poliziotti – inviati sul posto dal questore di Venezia, Vito Danilo Gagliardi – hanno effettuato un servizio per acquisire materiale audio e video che confluirà nel fascicolo di denuncia a carico di Gianni Scarpa, il titolare dello stabilimento. Questo dopo il provvedimento in parlamento che vieta l’apologia del Duce. Il cartello all’ingresso del parcheggio parla subito chiaro. “Zona antidemocratica e a regime. Non rompete i c…”. Ma è niente rispetto a quello che si vedrà e si sentirà più avanti, sotto gli ombrelloni, tra “camere a gas”, inni al Duce e al regime fascista, scritte sessiste.
Lungo il sentiero di traversine in legno che porta verso la spiaggia altri cartelli avvisano i bagnanti: “Regole: ordine, pulizia, disciplina, severità”; “difendere la proprietà sparando a vista ad altezza d’uomo, se non ti piace me ne frego!”; “servizio solo per i clienti… altrimenti manganello sui denti”. Poi – prima della frase di Ezra Pound (“Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui”) – un’insegna indica i servizi igienici: “Questi sono i gabinetti per lui, per lei, per lesbiche e gay”.
Di fronte alla cabina bianca dove il cartello sulla porta dice “camera a gas, vietato entrare”. Lo slogan è parte di un crescendo. A destra, prima del bar e lungo il sentiero che porta alla spiaggia, su un pannello di legno è stampata in bella vista la “summa” del lido, il pantheon del proprietario. Sì, insomma: le sue regole. Diversi poster di Benito Mussolini e di saluti romani (“questo è più di un saluto, uno stile di vita”; “questo è il mio saluto, se non ti piace me ne frego”); la foto di un bambino che dice: “Nonno Benito, per un’Italia onesta e pulita torna in vita”. Un corollario sfacciatamente nostalgico e apologetico.
“Una vicenda raccapricciante”, ha commentato il questore. “Stiamo raccogliendo tutti gli elementi possibili, anche sulla concessione demaniale ottenuta dal proprietario del lido. Invieremo una denuncia alla magistratura la quale, a sua volta, prenderà i necessari provvedimenti”. Sessantaquattro anni, Scarpa sarà quasi certamente denunciato per apologia di fascismo. Probabile anche che venga rivista la concessione del lido.
Fonte – Repubblica -Ansa -Il Manifesto .