Concita De Gregorio a luglio lascia l’Unità. Perché non un’altra direttora?
L’Unità diretta da Concita De Gregorio mi ha dato quel di più che altri quotidiani anche di sinistra a direzione maschile non erano riusciti a proporre. Un giornale informato, capace di prendere posizione senza cancellare mai l’interlocutore anche se di parte avversa, un giornale plurale, tanto da non mettere mai in seconda fila il protagonismo delle donne. E’ anche grazie all’Unità diretta da De Gregorio che questo vento fecondo ha cominciato a soffiare rianimando tutta la sinistra. La manifestazione {Se non ora quando?} avrebbe avuto lo stesso impatto se non ci fosse stato l’impegno di una direttora ?
Bene, ora visto che i problemi all’interno del giornale sembrano essersi in parte risolti, perché non mettere alla direzione un uomo? Certo! Perché quando il vento comincia a soffiare e le vele si gonfiano {{è bene che al timone ci sia un lui.}} Una lei, magari con figli e con la passione per la scrittura saprà di certo fare {{meglio la giornalista che la direttora. }}
Io non voglio immaginare che le abbiano aperto cortesemente la porta alla fine del suo contratto triennale, preferisco pensare che sia stata una sua ferma decisione contrastata magari da qualche malumore per la sua prossima uscita. E, questo mi va benissimo.
{{Quello che non mi fa affatto bene è che a sostituirla non sia un’altra donna. }} L’editore poteva continuare su una linea capace di contrastare l’ormai insopportabile luogo comune che pretende, se pur con qualche eccezione, che ai vertici di ogni struttura di potere debba sempre ed immancabilmente esserci un uomo. Basta! Ma quando capirete che il vento oltre a soffiare potrebbe avere il profumo di una nuova primavera.
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