Sul canale YouTube dell’associazione intervista a Maristella Pitzalis e Francesca Paolucci, femministe storiche perugine, che “restituiscono” il documento della PIATTAFORMA TRANSFEM di Perugia nella parte riguardante i Consultori (Tavolo di lavoro SALUTE E BENESSERE).

Nati dalle lotte femministe sul presupposto di rispondere alle necessità e ai desideri di un soggetto donna posto al centro dell’attenzione pubblica, la legge sui Consultori (1975/405), stabilisce l’apertura di 1 ogni 20.000 abitanti. In merito all’Umbria, si ricorda che molte zone non hanno mai avuto un Consultorio e che Perugia ne ha UNO SOLO degli OTTO che il rapporto numerico con la popolazione imporrebbe; un SECONDO, da poco riaperto dopo lunga chiusura, funziona solo nella parte medicale. Aperti a macchia di leopardo secondo le politiche locali e regionali, i Consultori soffrono da sempre, su gran parte del territorio nazionale, di volontarie inadempienze dettate da una cronica ostilità delle forze conservatrici e religiose, penalizzando così i soggetti più fragili e le donne nei momenti più delicati della loro vita e potenzialità biologica. L’assenza o il malfunzionamento causato da scarsa volontà politica, obiezione di coscienza e insufficiente finanziamento apporta dannosi quanto dolorosi ritardi specialmente rispetto all’interruzione volontari della gravidanza (con boicottaggio di quello farmacologico con la RU486); penalizza chi applica la legge (fermo di carriera, orari prolungati, mancanza di ricambi), e spesso li derubrica a “servizio medicale”, privo di una completa fruibilità.

PITZALIS e PAOLUCCI accompagnano all’analisi dello ieri, e alle sue motivazioni socio-politiche-economiche, la visione del futuro, in una ottica di genere, femminista e transfemminista, espressa dalla PIATTAFORMA TRANSFEM non a caso intitolata “Perugia: che genere di città: Spazi. Corpi. Diritti” e proposta in tempi antecedenti la campagna elettorale vinta, nel capoluogo umbro, da VITTORIA FERDINANDI, la prima Sindaca (due lauree, imprenditrice, Cavaliere della Repubblica), cui facciamo i nostri auguri e che ha subito posto l’accento sul senso di un incarico istituzionale da rispettare nella sua coralità. PITZALIS e PAOLUCCI sottolineano l’importanza di ripristinare i rinominati CONSULTORIA, per promuovere la salute sessuale, riproduttiva e affettiva, per tutte le età; avere personale formato, équipe multidisciplinari competenti con figure di assistente sociale, ostetrica, ginecologa, mediatrice culturale e psicologa; riservare specifiche attenzioni alla disabilità, alla cura di malattie (es. vulvodinia) ancora non riconosciute; la partecipazione del soggetto transfemminista in forme di gestione e autogestione.

CONSULTORIA come luoghi di attraversamento e contatto plurali, di risposta in tempi brevi e certi, di cura e di accoglienza, di scambio e di informazione, capaci di “intercettare e dare risposte e dialogare a partire dalle scuole, in ottica di prevenzione, informazione ed educazione alla sessualità e alla salute, per migliorare anche il benessere della comunità nel rispetto delle singolarità ma anche dell’impianto laico e plurale della società italiana e della Costituzione.” Istituzioni da potenziare anche per recepire temi pressanti (es. le MGF; il diritto alla salute e l’accesso ai servizi delle persone di cittadinanza non italiana; ecc.)

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