CONTINUANO LE PROIEZIONI DEL FILM – LA LINEA SOTTILE – UN LAVORO DI NINA MIMICA E PAOLA SANGIOVANNI – in attesa anche di una legge contro il reato di tortura
Due protagonisti. Due conflitti differenti. Due storie si intrecciano, narrano di due guerre dei primi anni Novanta da due diversi punti di vista: quello di Bakira, una donna bosniaca sopravvissuta alle violenze della guerra nella ex-Jugoslavia e quello di Michele, un ex soldato italiano di una missione internazionale di pace in Somalia, il cui contingente è stato responsabile di violenze contro la popolazione civile. Il film è la narrazione di un inesausto viaggio in fieri verso la consapevolezza del male e dell’umana capacità di generarlo. In attesa che in Parlamento venga approvata la legge sul reato di tortura come richiesto anche da Amnesty International, proseguono fino a maggio le proiezioni del film. Le prossime date a Roma, Milano, Forlì.
29 Aprile, ore 20:30, Roma, Kino.
Ospiti: Francesco Montanari (letture) e Paola Sangiovanni.
5 Maggio, ore 20:30, Roma, Kino.
Ospiti: Traindeville (concerto) e Paola Sangiovanni.
5 Maggio, ore 21:30, Milano, Cinema Apollo.
Ospiti: Sonia Forasiepi – Amnesty International.
11 Maggio, ore 20:30, Forlì, Sala San Luigi.
Ospiti: Paola Sangiovanni.
(Ingresso gratuito).
12 Maggio, ore 10:00. Forlì. Sala San Luigi.
Ospiti: Paola Sangiovanni.
(proiezione riservata alle scuole).
13 Maggio, Roma. Associazione Culturale WSP Photography. Ospiti: Paola Sangiovanni e Luca Ricciardi.
(Ingresso gratuito).
Quando questo film è stato presentato la prima volta al cinema Farnese a parlarne è stato anche il rappresentante di Amnesty International. Questo quello che ha ricordato: Dopo il fallito tentativo della XVI legislatura, è stata positiva la presentazione di nuovi disegni di legge, poi confluiti in un testo unificato, sul reato di tortura. La discussione al Senato, iniziata il 22 luglio 2013 in seno alla commissione Giustizia, si è conclusa con l’approvazione del testo unificato lo scorso 5 marzo, con voto quasi unanime. Il testo, positivamente, introduce un reato specifico di tortura e non richiama il requisito della necessaria reiterazione degli atti di violenza o minaccia perché si possa parlare di tortura. Quanto invece alle criticità, il reato viene qualificato come comune e quindi imputabile a qualunque cittadino, anche se si prevede l’aggravante se commesso da pubblico ufficiale; questo, è stato possibile grazie all’approvazione di un emendamento proposto in fase di discussione che ha modificato il testo originario, che invece mirava a qualificare il reato di tortura come reato proprio, oltre che specifico, punibile solo se commesso da un pubblico ufficiale. Un’altra criticità consiste nella non perseguibilità delle condotte omissive. Inoltre, rispetto alla prima versione del disegno di legge, è stata purtroppo eliminata la parte dell’art. 5 che prevedeva l’istituzione di un fondo nazionale per le vittime della tortura. È essenziale che il reato di tortura venga introdotto nel codice penale italiano quanto prima e nel massimo rispetto degli standard internazionali, garantendo in questo modo la copertura nazionale della violazione e contribuendo alla prevenzione della tortura e dei maltrattamenti. Pertanto occorre approvare tempestivamente la legge che introduce il reato di tortura in Italia e che questa soddisfi tutti gli standard internazionali che il nostro paese si è più volte impegnato a osservare.
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