Venerdì 18 aprile Ratzinger parlerà all’assemblea generale delle Nazioni
Unite a New York. Interverrà per ricordare che le donne devono, nel clima
fondamentalista che il Vaticano sta cercando di restaurare, sottostare al
patriarcato e non pretendere di autodeterminarsi. Interverrà contro l’aborto. Parlerà contro i percorsi di liberazione di lesbiche, gay e trans. Non
parlerà invece delle diocesi che hanno dichiarato fallimento a causa dei
milioni di dollari versati alle vittime degli abusi perpetrati da
ecclesiastici, né tanto meno le visiterà.

{{Dal 1946 il Vaticano è Osservatore permanente all’ONU}}. Questa posizione gli ha permesso di portare avanti politiche reazionarie a livello globale, nelle
diverse organizzazioni delle Nazioni Unite, in tutti i campi: dall’ambiente
alla famiglia, dalle donne alla salute, dall’energia atomica alla cultura.
_ Inoltre l’intervento all’ONU si colloca nell’ambito di una visita agli Stati
Uniti, durante la quale incontrerà il guerrafondaio Bush del quale, in
questi anni, ha appoggiato totalmente la politica estera (fino ad appoggiare
la linea USA sulla crisi tibetana).

Ratzinger con questa visita da un lato continuerà a fornire {{appoggio alla
costruzione del clima dello scontro di civiltà}}, necessario alla guerra
permanente, dall’altra proseguirà nella costruzione ideologica di
soggettività deboli, che sono quotidianamente attaccate dai pulpiti
vaticani: lesbiche, gay, trans, donne autodeterminate ma anche migranti
(fedeli di altre religioni “incarnati” sulle strade dell’occidente nei
migranti).

In Italia il Vaticano ha costruito un clima oscurantista, determina le
scelte sociali, indirizza le politiche culturali ed economiche: oggi
l’autodeterminazione
delle donne è attaccata quotidianamente, lesbiche, gay, trans non hanno
alcun riconoscimento pubblico e, al contrario, cresce una violenza politica
ai danni di tutte le soggettività che portano avanti percorsi di
liberazione.
_ L'{{obiettivo di Ratzinger}} è l’allargamento di queste politiche a
livello europeo e mondiale, cercando alleanze ora di stati (USA ma anche
Cina) ora di altre religioni.

Facciamo Breccia appoggia la {{richiesta di abrogazione della posizione di privilegio che il Vaticano occupa presso le Nazioni Unite}}.
_ Facciamo Breccia non organizzerà, come vorrebbe, una mobilitazione a New
York contro la visita di Ratzinger all’ONU e negli Stati Uniti, certa che i
movimenti statunitensi saranno pronti a accogliere con il calore meritato il
rappresentante della teocrazia, così come i movimenti europei reagiscono
alle visite di Bush, che di quella teocrazia è il braccio armato.

Per [informazioni sull’ampiezza delle crociate vaticane->http://www.facciamobreccia.org] presso l’ONU