Contro tutti i razzismi
Pubblichiamo il testo del volantino con cui le donne in nero di Milano convocano per venerdì 3 ottobre 2008, ore 18-19, via Mercanti/piazza Cordusio un presidio contro tutti i razzismi a sostengo della manifestazione nazionale del 4 ottobre a Roma
{Prima di tutto vennero a prendere gli zingari / e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei / e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali / e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti / ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, / e non c’era rimasto nessuno a protestare.}
( poesia attribuita al Pastore {{Martin Niemöller}}, 1934 )
{{L’omicidio di Abdul Salam Guibre}} è solo l’ultimo segnale del clima di intolleranza che sta affondando il nostro paese nell’abisso delle barbarie e rendendo le nostre città sempre più invivibili e insicure per tutti.
La dilagante {{campagna razzista e xenofoba}}, che alimenta l’ideologia securitaria e le attuali misure legislative basate esclusivamente sulla repressione, sull’esclusione e sull’uso politico della paura, ha reso possibile:
la trasformazione dell’ “altro” in potenziale criminale, “portatore indesiderabile di insicurezza”;
la legittimazione della violenza privata, giustificata come diritto alla difesa personale della propria vita e dei propri beni;
le ronde notturne di cittadini privati, spesso accecati dall’odio e dal rancore, a caccia di pericolosi “extra comunitari”,
le retate delle forze dell’ordine sui mezzi pubblici, l’espulsione dei migranti dagli alloggi, gli sgomberi violenti senza alcun riguardo per i bambini e gli anziani,
la convinzione di poter garantire una vita tranquilla agli “italiani”, ricorrendo alla schedatura etnica dei Rom e dei Sinti e trasformando i Centri di permanenza temporanea (Cpt) in “Centri di identificazione e di espulsione”, dove i “clandestini” potranno essere trattenuti fino a 18 mesi senza alcun contatto con l’esterno e senza alcuna reale assistenza;
la militarizzazione del territorio che di fatto trasforma i nostri luoghi di vita in un campo di battaglia permanente contro il “migrante”, denigrato come nemico insidioso che minaccia la nostra identità culturale, ci ruba il lavoro, violenta le nostre donne, diffonde il disordine nelle nostre città;
l’affermarsi di un’informazione settaria e irresponsabile che enfatizza i comportamenti criminosi dello “straniero” e minimizza i comportamenti criminosi degli italiani, fomentando così l’odio e l’intolleranza.
{{NOI RIFIUTIAMO}}:
l’ideologia dell’intolleranza
la xenofobia e il razzismo
le politiche di esclusione dell’ “altro” che lo trasformano in nemico
l’imbroglio securitario che, non solo minaccia la nostra libertà e le nostre vite, ma nasconde anche le vere cause dell’insicurezza sociale riconducibili alle logiche del sistema liberista globale, che precarizza il lavoro, aumenta la povertà, distrugge lo stato sociale, rende impossibile progettare il futuro
un’idea di sicurezza basata sulla militarizzazione delle nostre città e delle nostre vite
la politica della paura, dell’apartheid, della deportazione.
Siamo convinte che una società, che si incammina sulla strada della xenofobia e del razzismo, diventerà sempre più invivibile e insicura, perché la sicurezza può nascere solo dall’accoglienza e dal riconoscimento dei diritti umani e dei diritti di cittadinanza per tutti.
{{RICORDIAMO CHE AD AVER PAURA NON SIAMO SOLO NOI}}.
Anche chi si trova nel nostro paese, lontano da casa, tra estranei che non capiscono la sua lingua, non gli affittano la casa, non lo assumono in regola, costringendolo ad essere un clandestino, ha paura.
L’ “altro” non è il nostro nemico, ma il nostro prossimo, che abita il nostro stesso mondo e con noi condivide bisogni, timori, speranze. Soltanto questo sentimento di vicinanza potrà aiutarci a sentirci tutti più sicuri.
{{SICUREZZA, PER NOI, SIGNIFICA POTER VIVERE IN CITTA’ ACCOGLIENTI CARATTERIZZATE DA RAPPORTI BASATI SUL RISPETTO, L’ASCOLTO E IL RICOSCIMENTO RECIPROCO.}}
{{FUORI LA VIOLENZA DALLE NOSTRE VITE}}
{DONNE IN NERO MILANO}
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