Cosa chiedono gli utenti della linea verde infertilità?
L’infertilità di coppia copisce un numero sempre maggiore di donne e uomini. Esistono cure, una su tutte la procreazione medicalmente assistita, che risolvono molti casi di infertilità, permettendo di diventare genitori a tanti uomini e donne. Primo servizio telefonico gratuito di consulenza sull’infertilità, grazie alla collaborazione dell’Osservatorio Donna della Provincia di Milano e Sos Infertilità Onlus. Ma {{imbarazzo, pregiudizi e cattive informazioni sulla medicina riproduttiva impediscono a molte persone di accedervi}}, o comunque di accedervi in modo corretto o nei giusti tempi.
_ Ecco perché è nato il primo servizio telefonico gratuito di consulenza sull’infertilità, grazie alla collaborazione dell’Osservatorio Donna della Provincia di Milano e Sos Infertilità Onlus. Il martedì e il giovedì pomeriggio, contattando la Linea Verde 800.097.999 dell’Osservatorio Donna, le donne e gli uomini con problemi di concepimento, possono parlare con gli esperti di Sos Infertilità Onlus per un supporto emotivo, un’informazione o una consulenza medica.
{{{Il 23 maggio 2007, il bilancio di un anno, con dati e commenti}}}
Apre il pomeriggio di dati e commenti {{Arianna Censi}}, Consigliera Delegata alle Politiche di genere della Provincia di Milano e Coordinatrice della Consulta Pari Opportunità dell’UPI (Unione Provincie Italiane), che sottolinea: “Sono tantissime le telefonate che arrivano da tutto il territorio nazionale e questo conferma che la Linea verde sull’Infertilità della Provincia di Milano è l’unico servizio gratuito in grado di affrontare uno dei problemi più forti vissuti dalle coppie. Credo, e i dati lo confermano, che questa collaborazione tra Istituzioni e Associazioni su tematiche così importanti e in crescita, sia vincente e debba costituire un esempio”.
{{Barbara Tommasi}}, responsabile di Osservatorio Donna, e {{Rossella Bartolucci}}, presidente di Sos Infertilità Onlus presentanto e commentano i dati quantitativi e qualitativi di questo primo anno di attività.
Sono arrivate {{304 telefonate di persone orientate ad una consulenza specialistica sull’infertilità}}.
_ Commenta Barbara Tommasi: “considerato l’orario ristretto in cui eroghiamo il servizio, i periodi di non attività del telefono e l’informazione non capillare sulla consulenza, riteniamo eccellente il riscontro avuto”.
Ha telefonato un {{87% di donne e un 13% di uomini}}. “Ciò conferma” dice Barbara Tommasi, “che {{questo genere di problematiche sono ancora erroneamente considerate soprattutto femminili}} e che quindi l’informazione e la gestione del problema è affidata in prevalenza alle donne”.
L’11% degli utenti è stato messo in contatto con un andrologo, il 23% con una ginecologa e il 66% con le volontarie dell’associazione.
_ Così commenta Rossella Bartolucci: “Il successo del servizio si spiega anche con il fatto che noi siamo pazienti infertili con molta esperienza accumulata su se stessi e sugli altri che parlano con altri pazienti, i quali trovano quindi un parere disinteressato, un parere dalla sua parte, non un parere in qualche modo influenzato da qualsivoglia interesse, anche grazie alla garanzia che collaborare con un’Istituzione da: la consulenza da paziente a paziente da quindi fiducia.”
Il {{67% degli utenti ha tra i 31 e i 40 anni}}, {{il 76% è sposato e il 15% vive un rapporto di coppia}}. Secondo Rossella Bartolucci questi dati parlano chiaro della “normalità” di chi si rivolge alla procreazione assistita, contrariamente al sensazionalismo e ai pregiudizi di chi pensa solo a “mamme nonne” e a casi eclatanti quanto fuorvianti dal punto di vista informativo.
_ {{Nel 78% dei casi, le donne che si sono rivolte al servizio non hanno figli}}, mentre il 12% ha un solo figlio: e qui appare come la maggioranza soffra di infertilità primaria e una minoranza di infertilità secondaria.
_ Si tratta di {{donne occupate (74%)}}, che hanno prevalentemente un lavoro dipendente (63%), casalinghe (15%), libere professioniste (6%), ma anche lavoratrici non in regola (2%).
{{Il 33% delle donne e il 44% degli uomini ha trovato il numero verde su internet}}, il 26% su riviste. Relativamente al titolo di studio poi, il 44% delle donne e il 48% degli uomini ha completato la scuola media superiore, mentre il 37 % delle donne e il 30% degli uomini ha una laurea. Questi ultimi due dati, quelli della fonte informativa e della scolarizzazione, afferma Rossella Bartolucci “ci dicono che dobbiamo aumentare l’informazione capillare sul territorio, per raggiungere anche i soggetti più svantaggiati perché meno scolarizzati e senza accesso ad internet, che era ed è uno degli scopi dell’associazione”.
Il 21% delle persone abitano a Milano città, il 21% negli altri comuni della Provincia e il 60% in altre province italiane, distribuite sia al sud che al centro: ciò conferma l’unicità del servizio sul territorio nazionale.
_ Il 90% degli utenti della linea sono italiani, mentre gli stranieri (10%) provengono dall’Europa dell’Est (49%), Africa (17%), Sud America (17%), Asia (11%), Nord e Centro America (6%).
Passando ai {{dati qualitativi}}, vediamo che il {{42% delle telefonate è arrivata da persone che cercano figli senza successo}} e che necessitano di una prima informazione, o perché non la trovano o perché quella che hanno è inadeguata. “Ciò conferma”, dice Rossella Bartolucci “che la confusione è tanta, la disinformazione in materia dilagante e spesso, anche chi dovrebbe essere informato, vedi medici di base o addirittura ginecologi non specialisti in infertilità, fornisce indicazioni insufficienti; e quindi sì, abbiamo indubbiamente individuato un bisogno vero, fornendo questo servizio”.
Il 35% delle persone che chiama è invece attualmente in trattamento PMA e chiede pareri e conferme su centri e cure o informazioni su altri centri. Così dichiara la Dottoressa Vucetich una delle ginecologhe della linea verde “Sono spesso persone molto informate quelle che mi chiamano, che vogliono un mio parere positivo sul trattamento che stanno facendo o sul centro che stanno frequentando e vogliono a volte sentirsi dire che sì, a loro andrà tutto bene, vogliono quindi un incoraggiamento”.
{{{Cosa chiedono gli utenti della linea verde infertilità?}}}
“Non è stato facile catalogare questi veri pezzi di vita che abbiamo avuto il privilegio di raccogliere, in alcune fredde categorie: infatti ogni telefonata, descritta da noi consulenti nel dettaglio, è un insieme sfumato e vivo di richieste e spesso, dietro una richiesta di semplice informazione, si nasconde un forte desiderio di essere ascoltati e capiti, cosa che noi ex pazienti infertili ci sforziamo di fare al meglio” dichiara Rossella Bartolucci.
_ Il {{27% chiede supporto emotivo}} “e ciò conferma la bontà e l’utilità anche di un altro servizio offerto dall’associazione, quello dei percorsi di auto aiuto guidati dalla Psicologa”.
_ Il {{21% vuole informazioni su centri italiani di pma e il 12% su centri esteri}}; il 16% sulle tecniche di pma omologhe, cioè con gameti interni alla coppia, il {{6% su tecniche eterologhe}}, cioè con gameti esterni alla coppia. Interessante a questo proposito la dichiarazione della Dottoressa Di Nola, ginecologa consulente della linea verde: “Noi medici abbiamo ricevuto rarissime richieste relative a centri esteri o a tecniche di pma non consentite in Italia” commentata così da Rossella Bartolucci “è probabile che gli utenti, sapendo che, in base alla legge, i medici non possono fornire indicazioni su centri esteri, chiedano queste informazioni, di cui hanno bisogno, visti i divieti della legge 40, a noi consulenti, non perseguibili per questo motivo”.
{{Lorenzo Benaglia}}, andrologo consulente della Linea verde, sottolinea una cosa che non si vorrebbe sentire: in base alla sua esperienza al telefono infertilità, ma anche alla sua esperienza clinica in generale, c’è ancora {{molta reticenza da parte degli uomini a farsi indagare, ad informarsi sulle proprie possibili patologie andrologiche}}, ad accettare di essere la causa principale di infertilità.
Concludono brillantemente il pomeriggio i commenti di Marina Mengarelli Flamigni, sociologa e di Carlo Flamigni, padre italiano della fecondazione assistita.
{{Marina Mengarelli}} concentra la sua attenzione sul problema, che lei indaga da anni con il suo [Osservatorio Sociale sull’Infertilità->http://www.osservatorioinfertilita.it/], della comunicazione della procreazione assistita e, in generale, delle nuove tecnologie connesse alla vita, alla morte, alla salute. A questo proposito cita il libro, di cui ha scritto la prefazione “Mamma raccontami come sono nato”, ed. mammeonline, che parla di procreazione assistita alle famiglie con un linguaggio comprensibile. E’ molto critica nei confronti del linguaggio sensazionalistico e fuorviante che spesso i media, soprattutto la TV, usano nel comunicare questi temi, rendendoli così sempre meno familiari e comprensibili a chi invece dovrebbe esserne informato correttamente.
Carlo Flamigni, che inizia dichiarando che l’infertilità è in lento ma inesorabile aumento, allarga il discorso alle conseguenze della legge 40 approvata in Italia nel 2004: fughe all’estero anche quando non sono necessarie, a volte in Paesi con poche garanzie etiche e sanitarie, minori percentuali di gravidanze in Italia e maggiori percentuali di gravidanze trigemine, dati però spesso offuscati e distorti dalla modalità stessa di come i centri li comunicano al registro pma dell’Istituto Superiore di Sanità, modalità spesso scorrette.
Commenta poi amaramente la percezione che spesso, grazie ad una incultura dilagante, si ha del problema infertilità, non vissuta come patologia, quale essa in realtà è, ma come semplice disagio o addirittura come capriccio di chi non vuole rassegnarsi, come un bambino, al fatto che lui no, il dono di un figlio, in qualche modo, non se lo merita.
Auspica infine che le istituzioni si facciano carico di quella che è l’altra faccia del problema: la prevenzione, vera arma che, se correttamente usata e in larga scala, ridurrebbe moltissimo i casi di infertilità.
– {{Sos Infertilità Onlus, dà appuntamento a tutti il 12 giugno}}, secondo compleanno del referendum sulla fecondazione assistita, a Milano, presso lo spazio 89 (www.spazioteatro89.org) per una riflessione sullo stato attuale della ricerca sulle cellule staminali e sulla fecondazione assistita in Italia, con medici, ricercatori, politici, pazienti.
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