Dal consiglio provinciale di Roma, un No alla proposta di legge Tarzia per i consultori nel Lazio
Il Consiglio provinciale di Roma si schiera contro la proposta di legge Tarzia sui consultori familiari. E’ stata infatti approvata la mozione presentata dalla presidente della Commissione delle Elette Roberta Agostini (PD), affinché venga ritirata la proposta di legge e venga rafforzata la rete dei consultori pubblici nel Lazio con finanziamenti idonei.{{ Roberta Agostini }} in una nota spiega: “Questa proposta è un vero e proprio attacco ideologico alla legge 194, che ha dimezzato il tasso d’abortivita’ e protetto la salute e il diritto delle donne all’autodeterminazione, alla sessualità consapevole e alla procreazione responsabile.
Mentre un servizio importante come quello dei consultori pubblici è carente di risorse {{ la proposta mira a finanziare con soldi pubblici strutture private ideologicamente schierate.}} Nella proposta di legge non si fa alcun riferimento ai compiti di informazione e prevenzione rispetto alla salute della donna e alla prevenzione. Viene prevista invece l’istituzione di fantomatici comitati bioetici che interferiscono con l’autonoma attività dei professionisti che operano nei consultori pubblici e con la liberta’ di scelta delle donne”.
Per {{Flavia Leuci}} (Pd), presidente del Comitato provinciale Pari Opportunità, anche lei firmataria della mozione: “I consultori sono strutture di sostegno alle famiglie, alle coppie, alle donne e agli uomini, ai giovani, alle persone con disagio e scarsi mezzi economici, alla preparazione al parto, alla procreazione responsabile.
Nella proposta di legge Tarzia il ruolo dei consultori per garantire libertà di scelta viene stravolto e la donna, con il suo diritto alla salute, viene sostituita dalla famiglia che nel testo diventa pero’ entità che comprende e annulla tutte le identità. {{La salute e la libertà delle donne sono scomparse dal testo di legge della Tarzia sostituite dalla presunta tutela di valori etici di cui solo la famiglia sancita dal matrimonio sarebbe portatrice.}} E’ un’ipocrisia inaccettabile soprattutto quando la consigliera Tarzia fa parte dello stesso centrodestra al governo che per la famiglia ha stanziato risorse striminzite e di lunga inferiori alla media europea”.
“Siamo soddisfatte – ribadiscono le consigliere del Pd – del No del Consiglio provinciale ad una proposta che cerca di smantellare una grande conquista sociale e civile e attacca una legge equilibrata che ha salvato la vita a molte donne. {{Il 19 ottobre a Palazzo Valentini – annunciano – ci sara’ inoltre un grande convegno sul tema}}.
L’attuale modello di consultori laici istituiti per una maternità sicura e consapevole – concludono – va in ogni modo protetto, potenziato e finanziato”.
Già prima della votazione del 4 ottobre, l’assessore alle politiche sociali Claudio Cecchini aveva presentato alla Commisisone regionale le [osservazioni critiche->http://www.provincia.roma.it/sites/default/files/20100928osservazionisullaleggeconsultori.pdf] sulla proposta di legge.
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