Dalla parte di Ruweida
Ruweida ha sedici anni, è intelligente e vuole essere libera. Vecchi retaggi e soprattutto il ricatto economico e sociale, quello della “vergogna”, vorrebbero mandarla su una strada che troppe ancora sono costrette a seguire controvoglia e con dolore.
La famiglia materna di Ruweida vuole mandarla in sposa a un uomo vecchio, e prima di questo vuole sottoporla alla barbarie dell’infibulazione. La famiglia è in Somalia, lei è rifugiata in Arabia Saudita dove l’infibulazione e il matrimonio coatto sono vietati. Ma alla fine di agosto la nonna materna, che provvede a mantenerla, l’andrà a prendere, dopo di che tutto sarà finito. Sarà finito tutto perché Ruweida sarà mutilata e “venduta”, non avendo alleati in Somalia e anche in un paese, l’Arabia Saudita, dove il suo diritto è scritto ma inesigibile. Lei è ancora straniera, minorenne e priva degli strumenti per davvero difendersi.
Noi non ci stiamo e vogliamo aiutarla a esercitare il suo diritto alla fuga, disposte ad accoglierla in un paese che crediamo disposto ad accoglierla.
Insieme a lei cerchiamo le strade per quello che è il suo diritto d’asilo tutto femminile. Diritto per il quale sono ancora troppi gli ostacoli.
Ruweida vuole raggiungerci in Italia, dove ci siamo attrezzate a provvedere a tutto quanto necessita. Ci attendiamo che le nostre Istituzioni siano dalla nostra parte
ISKAFIRI, UDI di Napoli, Arcidonna di Napoli Onlus, Associazione Salute Donna, Le Kassandre, Associazione Fermaletuemani, Liberaetà, Iroko Onlus, Resistenza Femminista, SNOQ Napoli