Darfur: Cresce la rabbia mentre si aggrava l’insicurezza per l’infanzia
La situazione della sicurezza dentro e fuori dai campi continua a peggiorare, mentre le speranze di una soluzione politica al conflitto in Darfur si riducono e le ostilità tra il governo e i gruppi armati seguitano a
intensificarsi’ ha dichiarato Tawanda Hondora, vicedirettore del Programma Africa di Amnesty InternationalAmnesty International ha lanciato il suo nuovo rapporto Sfollati in Darfur – [Una generazione di rabbia->http://www.amnesty.org/en/alfresco_asset/72ab3ef3-c516-11dc-a9b5-492269ca2e38/afr540012008eng.pdf],
in cui descrive l’attuale stato di insicurezza nei campi profughi nell’area, le potenziali conseguenze e le possibili soluzioni.
_ ‘Il benessere degli sfollati continua a
essere ignorato – sostiene Tawanda Hondora – mentre i gruppi armati e il governo litigano e impediscono
il completo spiegamento dell’Unamid. Non ci potra’ essere una pace
duratura senza la garanzia che la sicurezza e i diritti umani di queste
persone siano rispettati e sostenuti’.
_ I gruppi armati continuano a usare i campi per {{reclutare combattenti,
inclusi i bambini}}.
_ Le {{donne sfollate}} sono esposte al costante pericolo di stupro quando si
avventurano al di fuori dei propri campi per cercare legna da ardere o
cibo. Sebbene la maggior parte delle vittime di stupro accusi le milizie
janjawid, ad Amnesty International sono pervenute notizie di stupri
commessi anche dall’esercito sudanese, dalla polizia e da altri gruppi
armati d’opposizione, compreso l’Esercito di liberazione del Sudan
(Sla/Mm). Le donne denunciano di essere state violentate, a volte, anche
dagli sfollati maschi all’interno del campo.
_ Amnesty International si e’ rivolta anche{{ all’Unamid affinché garantisca
la protezione degli sfollati}}, attraverso lo stazionamento di unità in
prossimità di ciascun campo e con un pattugliamento costante, compresa la
scorta delle persone che escono per raccogliere la legna da ardere.
‘L’Unamid deve essere dotata di risorse per assicurare la piena protezione
di tutti i civili in Darfur’ – ha concluso Hondora. ‘Ciascuna parte
coinvolta nel conflitto deve, inoltre, interrompere immediatamente gli
attacchi ai civili e agevolare lo spiegamento dell’Unamid in tutte le aree
colpite’.
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