DensoNovecento. Storia e poesia di Franca Bellucci
Vorrei segnalare questo poemetto, così ambizioso nel suo tentativo di proporre in versi una lettura unitaria del secolo che abbiamo alle spalle, tra l’altro uscito (quasi emblematicamente) nel periodo peggiore del confinamento da Covid 19, che pure, in qualche modo, rappresenta un esito del XX secolo.
L’autrice è l’empolese Franca Bellucci: storica delle donne, appassionata cultrice di didattica e poetessa. La sua poesia si gioca sul doppio binario di un amore profondo verso la cultura del mondo antico -lei che è stata per tanti anni docente di lettere classiche- e, contemporaneamente, di un’apertura esistenziale alla modernità, con le sue speranze e i suoi tanti buchi neri. Così possiamo capire perché l’intuizione poetica dei componimenti sia come cesellata dalla lunga frequentazione dei classici, e lo stesso poemetto s’inizi con una vera invocazione alla Musa (Musa, mente pensante, / capace di sondare e condividere / voci profonde…..), ma non di meno lo sguardo di chi scrive si affacci sul cuore di tenebra che è carne e sangue del nostro vivere.
In Mare d’amare donne (2016) -un’altra delle sue sua sillogi- l’autrice faceva apparire il consueto mare nostrum anche come mare amaro, che fin dall’antichità vede, oltre agli intrecci di relazioni e scambi, anche una lunga serie di guerre e soprusi che giungono fino al neo-schiavismo contemporaneo. In DensoNovecento. Affioramenti si snoda un dialogo con gli eventi che più hanno segnato il nostro recente passato e con alcuni personaggi significativi di questo tempo, tra cui Picasso, Pavese, Carlo Levi, Amelia Rosselli…solo per fare qualche nome. La storia ‘narrata’ è quella dell’Italia, con il suo orizzonte europeo e occidentale, ma anche quella dell’individuo e del quotidiano, e quindi anche quella del maschile e del femminile e delle loro relazioni. In questo Novecento è chiaro, infatti, che per Bellucci un posto centrale lo tiene proprio la ricerca femminile, come dice il titolo della splendida poesia ‘Le donne e il loro secolo’, ma senza che ciò comporti nessun trionfalismo:
Breve e confuso il sogno.
Ovunque al fondo
È condiviso lo spartito antico:
norme saldate
intorno a patrimoni e matrimoni
e pedine gli umani, ombre di ruoli:
donna moneta a saldo,
gestore l’uomo e titolo.
Consiglio vivamente la lettura di questa trama di ricordi, meditazioni, scoperte tenuti insieme, pulsanti, dalla passione civile e dal femminismo discreto dell’autrice, e ‘annunciati’ in copertina dalla riproduzione delle enigmatiche sorelle di Leonetta Cecchi Pieraccini.